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Sebastiani, i casi di Covid in crescita accelerata

I casi di Covid-19 in Italia sono entrati in una fase di crescita accelerata e la curva dei ricoveri nei reparti ordinari ha ripreso a salire. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). 

“L'analisi delle differenze settimanali della percentuale dei positivi ai test molecolari a livello nazionale mostra che siamo in fase di crescita accelerata”, osserva Sebastiani. “Il valore attuale della curva media - prosegue - è pari a circa il 10%, a fronte del valore del minimo di circa il 6%, raggiunto 19 giorni fa. Si nota una marcata accelerazione questa settimana”. La fase di crescita accelerata è presente in “tutte le regioni, a esclusione di Sardegna e Sicilia, che sono rispettivamente in fase di stasi e crescita molto debole. Il valore medio più grande è al momento in Toscana (circa 24%), e l'accelerazione massima è nelle Marche, con valor medio attuale pari a circa il 17%, più che raddoppiato rispetto a una settimana fa”.

Per quanto riguarda i ricoveri, l’andamento conferma le previsioni:  “lunedì scorso la curva media dell'occupazione dei reparti ordinari a livello nazionale ha raggiunto il minimo e ora è all'inizio di una fase di crescita”, ha detto l’esperto. Inoltre “si prevede che anche la curva media dell'occupazione delle terapie intensive termini la fase di decrescita entro 7-10 giorni”. 

Ecco la situazione nelle regioni per quanto riguarda i ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive:

- Crescita iniziale: in Abruzzo e Friuli Venezia Giulia entrambe le curve sono all'inizio di una fase di crescita, con valore attuale dell'occupazione dei reparti ordinari al 10% circa per entrambe; valori molto bassi per le terapie intensive, attorno al 3%. Segni iniziali di crescita nei reparti ordinari anche in Lazio e Veneto, con valore attuale di poco sopra e sotto il 5% rispettivamente. In Umbria l'occupazione dei reparti ordinari è attualmente superiore al 15% e mostra segni iniziali di crescita.
- Debole crescita: in Liguria e Marche nelle terapie intensive, con un valore attuale molto basso per entrambe (2% circa); in Piemonte debole crescita dei reparti ordinari (4% circa) e stesso trend in Toscana (3%).
- Crescita: nella provincia autonoma di Trento i reparti ordinari crescono e hanno un livello attuale superiore al 10%
- Crescita accelerata: la provincia autonoma di Bolzano è in fase di crescita accelerata per i reparti ordinari con livello attuale maggiore del 15%.

La situazione nelle province
"L'analisi delle differenze settimanali della sequenza dell'incidenza giornaliera dei positivi totali mostra che, a parte le cinque province di Vibo valentia, Isernia, Agrigento, Messina e Palermo, dove siamo in fase di stasi o vicino ad essa, le rimanenti 102 province italiane sono in fase di crescita accelerata", osserva il matematico. Dalle analisi emerge inoltre che "la distribuzione spaziale dell'incidenza negli ultimi sette giorni non è omogenea, con i 20 valori più grandi in province del Nord e del Centro e i 20 più piccoli in province del Sud e Isole", osserva Sebastiani.

Inoltre, in "42 province il valore dell'incidenza negli ultimi sette giorni è maggiore di almeno il 50% di quello nei sette giorni precedenti. Di queste, solo due sono nel Sud e nelle Isole". Secondo Sebastiani, "il fatto che l'accelerazione sia iniziata questa settimana e la disomogeneità spaziale inducono a pensare che le cause dei cambiamenti recenti siano molto verosimilmente la ripresa delle attività didattiche, avvenuta circa due settimane fa, e le temperature mediamente più alte nel Sud e nelle Isole. Ci si aspetta - rileva - un ulteriore contributo non trascurabile alla diffusione del virus dalla imminente fine dell'obbligo di indossare la mascherina all'interno dei mezzi pubblici".

Di seguito l'incidenza (numero di casi ogni 100.000 abitanti negli ultimi sette giorni) nelle 107 province italiane. L'asterisco indica che il valore dell'incidenza negli ultimi sette giorni è maggiore di almeno il 50% di quello dei sette giorni precedenti:

- Oltre 600: Vicenza * (630), Pescara* (600);
- Fra 500 e 600: Trento (580), Belluno* e Bolzano (550), Padova* (510);
- Fra 400 e 500: Udine* (490), Biella, Verbano-Cusio-Ossola* e Sondrio* (480), Treviso (470), Rovigo* (460), Verona* (450), Venezia (440), Perugia e Terni* (430), Chieti (420), Trieste (410), Cuneo* e Pordenone (400);
- Fra 300 e 400: Como*, Fermo*, Novara* e Rieti (390), Ascoli Piceno*, Asti e Macerata* (380), Forlì-Cesena*, Teramo e L'Aquila (370), Brescia* e Mantova* (360), Torino* e Frosinone (350), Vercelli e Rimini* (340), Lecco* e Arezzo (330), Lodi* e Ancona (320), Varese*, Avellino, Ravenna, Alessandria, Latina e Pesaro e Urbino* (310), La Spezia, Bergamo, Benevento e Cosenza* (300);
- Fra 200 e 300: Monza e della Brianza*, Salerno, Savona* e Imperia* (290), Gorizia e Siena* (280), Ferrara*, Pavia, Parma, Cremona, Piacenza* e Genova (270), Milano*, Pistoia*, Roma, Livorno* e Reggio Emilia (260), Massa Carrara (250), Modena*, Viterbo, Lucca*, Campobasso, Pisa e Catanzaro (240), Bologna* e Oristano (230), Grosseto, Potenza e Aosta* (220), Cagliari, Siracusa e Firenze* (210), Nuoro e Crotone (200);
- Fra 100 e 200: Prato*, Lecce, Caserta, Reggio di Calabria, Messina (190), Bari e Isernia (180), Brindisi (170), Napoli e Matera (160), Catania, Vibo Valentia e Taranto (150), Sud Sardegna (140), Foggia*, Sassari e Palermo (130), Ragusa (120), Trapani e Caltanissetta (100);
- Sotto 100: Barletta-Andria-Trani ed Enna (90), Agrigento (80).

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