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Il segreto dell'intelligenza del polpo è nei geni ballerini

La straordinaria intelligenza del polpo potrebbe derivare da alcuni geni 'ballerini' che si muovono da un punto all'altro del Dna: presenti anche nel cervello umano, potrebbero essere associati a capacità cognitive come l’apprendimento e la memoria. Lo indica una ricerca internazionale coordinata da Remo Sanges della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste e da Graziano Fiorito della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. I risultati, ottenuti in collaborazione con l'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), sono pubblicati sulla rivista Bmc Biology.

Grazie alle più avanzate tecniche di sequenziamento genetico, i ricercatori hanno scoperto che il Dna del polpo (al pari di quello umano) è ricco di frammenti di geni 'ballerini' (trasposoni) che possono muoversi da un punto all’altro del genoma, spostandosi o duplicandosi attraverso meccanismi molecolari di copia-incolla o taglia-incolla. Nella maggior parte dei casi questi elementi mobili restano inattivi. Focalizzandosi su quelli ancora in grado di effettuare il copia-incolla, i ricercatori hanno identificato un elemento mobile (appartenente alla famiglia dei cosiddetti Long Interspersed Nuclear Elements, Line) che si trova proprio in una porzione del cervello (il lobo verticale) che è cruciale per le capacità cognitive dei polpi. La scoperta è stata fatta in particolare nel cervello del polpo comune (Octopus vulgaris) e in quello del polpo californiano (Octopus bimaculoides).

Per Giuseppe Petrosino della Stazione Zoologica e Stefano Gustincich dell’Iit “questa analogia tra l’uomo e il polpo potrebbe essere un affascinante esempio di evoluzione convergente, un fenomeno per il quale, in due specie lontane geneticamente, si sviluppa lo stesso processo molecolare in maniera indipendente, in risposta a necessità simili”.

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