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Manovra, ecco le misure per ricerca e università

Dal ritorno dei cervelli alla riforma del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), ecco le misure per la ricerca e l’università contenute nella Legge di bilancio:

Il Fondo ordinario per gli enti di ricerca (Foe) è aumentato di 90 milioni per ognuno degli anni 2022, 2023 e 2024 e di 100 milioni a decorrere dal 2025, prevedendo che una quota sia sempre destinata alla promozione dello sviluppo professionale di ricercatori e tecnologi e alla valorizzazione del personale tecnico-amministrativo. Per la prima volta il riparto delle risorse viene fatto considerando anche i risultati conseguiti dagli enti nella valutazione della qualità della ricerca.

Il Fondo Italiano per la Scienza, istituito con il decreto-legge Sostegni-bis, ha una dotazione di 150 milioni di euro per il 2022, arriverà a 200 milioni nel 2023 e a 250 milioni dal 2024.

E' istituito il Fondo Italiano per le Scienze Applicate, con una dotazione di 50, 150 e 200 milioni rispettivamente per il 2022, il 2023 e il 2024 e di 250 milioni dal 2025.

Aumento di 2 milioni del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (Ffo), destinato al sostegno delle spese sanitarie degli studenti fuori sede e fuori regione che abbiano Isee inferiore a 20.000 euro.

Per sostenere i cervelli rientrati in Italia: stanziamento annuo di 1,5 milioni per il 2022, 2023 e 2024 con agevolazioni fiscali, a favore dell’Agenzia Erasmus Indire e l’assegnazione all’Associazione UNI-Italia (per promuovere insieme al Maeci l’internazionalizzazione del sistema universitario italiano) di 2 milioni di euro annui per il 2022 e 2023 e 1 milione di euro per il 2024.

Ha tempi certi il Piano di riorganizzazione e rilancio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), senza il quale l’ente non potrà avvalersi di 20 milioni di euro stanziati per il 2022, ha tempi ancora più certi e forme di coinvolgimento degli organi interni più chiare, per valorizzare l’autonomia dell’ente in questa sua particolare fase. Sarà il consiglio di amministrazione del CNR stesso – dopo aver coinvolto anche la propria rete scientifica e la parte amministrativa – a dove adottare, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, il piano che verrà poi approvato con decreto del ministro dell’Università e della Ricerca di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze.
Prima dell’approvazione sarà chiamato a fornire il proprio parere il Comitato strategico per il rilancio dell’ente, composto da cinque esperti nominati con decreto del ministro dell’Università e della Ricerca: due sono individuati tra otto nominativi proposti dal presidente del Cnr, due tra otto nominativi proposti dal comitato di selezione dei presidenti e dei componenti dei consigli di amministrazione degli enti di ricerca di designazione governativa, uno è nominato d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Il Fondo per il finanziamento ordinario delle università (Ffo) è incrementato, rispetto al 2021, di 252 milioni di euro nel 2022, di 515 milioni per il 2023 e di 765 milioni per il 2024, 815 milioni per il 2025 e 865 milioni annui a decorrere dal 2026. Rispetto a queste risorse aggiuntive, si prevedendo diversi vincoli di destinazione: dal reclutamento del personale che rappresenta la fetta più consistente alla valorizzazione del personale tecnico-amministrativo, dall’integrazione dell’importo delle borse di dottorato al cofinanziamento per le chiamate dirette, all’incremento del finanziamento delle Scuole superiori a ordinamento speciale.

Contributo annuale di 4,5 milioni di euro complessivi a partire dal 2022 per la Fondazione IDIS-Città della Scienza di Napoli, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e Museo Galileo di Firenze, enti impegnati a sostenere e incentivare in maniera organica la diffusione della cultura scientifica.

Aumenta da 15 a 19,5 milioni di euro annui, il fondo istituito nel 2020 per prevedere, nelle dotazioni organiche delle istituzioni statali di alta formazione artistica, musicale e coreutica, le posizioni di accompagnatore al pianoforte, di accompagnatore al clavicembalo e di tecnico di laboratorio. Dal 2022, poi, sono previsti 8,5 milioni di euro annui destinati al riconoscimento delle specifiche attività svolte nonché della valorizzazione delle competenze necessarie al raggiungimento, da parte delle istituzioni AFAM, di più elevati obiettivi nell’ambito della didattica, ricerca e terza missione.

 

 

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