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La stella di neutroni 'Calvera' è più lontana del previsto

Si trova a 10.000 anni luce da noi, molto più lontano di quanto stimato finora, l’anomala stella di neutroni soprannominata ‘Calvera’, come il bandito del film ‘I magnifici sette’: tale distanza indica che potrebbe essere nata nell’alone della Via Lattea e non nel piano galattico come la maggior parte delle altre stelle di neutroni. Lo si evince dalle osservazioni effettuate dallo strumento NICER (Neutron star Interior Composition Explorer) a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Lo studio, in via di pubblicazione su The Astrophysical Journal, porta la firma dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Università di Padova.

La stella, nota come 1RXS J141256.0+792204, emette solo raggi X prodotti dal graduale raffreddamento della superficie, che attualmente ha una temperatura dell’ordine di un milione di gradi. All’epoca della sua scoperta, nel 2007, si pensava che potesse appartenere alla stessa categoria di altre sette stelle di neutroni soprannominate ‘The Magnificent Seven’, il che le valse il nome informale di ‘Calvera’, come uno dei protagonisti del celebre film western. Ma al contrario delle Magnifiche Sette, che hanno circa un milione di anni, Calvera è molto più giovane (ha appena 300.000 anni) ed energetica.

I nuovi dati ottenuti con lo strumento NICER hanno svelato che Calvera si trova a una distanza molto maggiore rispetto alle Magnifiche Sette: secondo gli autori sarebbe nata proprio nell’alone galattico, non lontano dalla sua posizione attuale. Potrebbe aver avuto origine dall’esplosione di una delle cosiddette ‘massive runaway stars’, stelle massicce con velocità elevate che sfuggono dal disco della nostra galassia e si trovano nell’alone. “Un’altra possibilità ancora più intrigante è che Calvera si sia formata da una stella molto vecchia dell’alone galattico: ad esempio nel collasso gravitazionale di una nana bianca causato dall’accrescimento di materia da una stella compagna”, spiega Sandro Mereghetti, ricercatore INAF a Milano e primo autore della ricerca. Questo meccanismo di formazione è previsto dai modelli teorici, ma è difficile da dimostrare: Calvera potrebbe essere il primo esempio osservativo.

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