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'In un volo di storni', il libro del Nobel Giorgio Parisi

Un viaggio nella mente geniale di un fisico che ha cercato le regole dei sistemi complessi, perché quelli semplici gli sono sempre sembrati un po' troppo noiosi.

Esce il 16 novembre 'In un volo di storni' del Premio Nobel per la Fisica 2021 Giorgio Parisi, pubblicato da Rizzoli e in edicola con il Corriere della Sera (Giorgio Parisi, In un volo di storni (Rizzoli, PP128, euro 14,00). Dall'ingresso, nel 1966, all'istituto di Fisica di Roma - dal retro, perché gli studenti dei primi due anni non potevano passare dalla porta principale - al Nobel sfiorato già all'età di venticinque anni, dagli studi pionieristici sulle particelle all'interesse per fenomeni enigmatici come le trasformazioni di stato, i "vetri di spin" e il volo degli storni, dalle riflessioni su come nascono le idee a quelle sul senso della scienza nella nostra società, questo libro ci porta nel cuore delle meraviglie dei sistemi complessi.

"In fisica e in matematica è impressionante la sproporzione tra lo sforzo per capire una cosa nuova per la prima volta e la semplicità e naturalezza del risultato una volta che i vari passaggi sono stati compiuti. Nel prodotto finito, nelle scienze come in poesia, non c'è traccia della fatica del processo creativo e dei dubbi e delle esitazioni che lo accompagnano" dice Parisi. Realtà sperimentali che sembrano sfuggire a ogni legge, ricerche che portano a scoperte che sorprendono lo stesso ricercatore, l'intuizione fisica e matematica: è il mondo indagato da più di cinquant'anni da Giorgio Parisi. "Il lavoro migliore di una vita di ricerca può saltare fuori per caso: lo si incontra su una strada percorsa per andare da un'altra parte" afferma il Premio Nobel per la Fisica 2021. E ancora: "Le idee spesso sono come un boomerang: partono in una direzione ma poi vanno a finire altrove. Se si ottengono risultati interessanti e insoliti, le applicazioni possono apparire in campi assolutamente imprevisti". Parisi è stato professore ordinario di Fisica teorica presso l'Università di Roma II Tor Vergata e poi di Teorie quantistiche presso La Sapienza. Dal 1988 è membro dell'Accademia nazionale dei Lincei di cui è stato presidente ed è ora vicepresidente, dal 1992 della National Academy of Sciences americana, dal 1993 dell'Académie des Sciences francese, dal 2013 della American Philosophical Society. 

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