Marte è troppo piccolo per trattenere quantità di acqua necessarie a supportare la vita: è la conclusione a cui sono giunti i ricercatori della Washington University a Saint Louis dopo aver valutato la composizione chimica di una ventina di meteoriti marziani caduti sulla Terra. I risultati dello studio, che potrebbero aiutare la ricerca di pianeti abitabili al di fuori del Sistema solare, sono pubblicati sulla rivista dellAccademia americana delle scienze (Pnas).
Il destino di Marte era scritto fin dallinizio, afferma il ricercatore Kun Wang. Cè probabilmente una soglia per quanto riguarda le dimensioni dei pianeti rocciosi affinché possano trattenere acqua a sufficienza per permettere labitabilità e la tettonica a placche, con una massa che è superiore a quella di Marte. Il suo team lo ha dedotto esaminando la composizione di 20 meteoriti marziani, di cui ha valutato in particolare gli isotopi del potassio per stimare la presenza e la distribuzione di elementi e composti ancora più volatili come lacqua.
Questi meteoriti risalgono ad unepoca compresa tra centinaia di milioni e 4 miliardi di anni fa e hanno registrato la storia evolutiva degli elementi volatili su Marte, sottolinea Wang. Misurando gli isotopi di elementi volatili come il potassio possiamo dedurre come sono stati persi e fare confronti tra i diversi corpi del Sistema solare. Grazie a questo approccio innovativo, i ricercatori hanno stabilito che Marte, durante la sua formazione, ha perso più potassio ed elementi volatili rispetto alla Terra, ma ne ha trattenuti di più rispetto alla Luna e allasteroide Vesta (due corpi più piccoli e aridi sia di Marte che della Terra).
Questo studio evidenzia che cè un intervallo piuttosto ristretto per quanto riguarda le dimensioni dei pianeti affinché abbiano abbastanza ma non troppa acqua per essere abitabili, aggiunge il co-autore dello studio Klaus Mezger dellUniversità di Berna. Questi risultati guideranno gli astronomi nella ricerca di esopianeti abitabili in altri sistemi solari.
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