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Una stella gigante lampeggia nel cuore della Via Lattea

Un oggetto luminoso lampeggia vicino al cuore della Via Lattea, a più di 25.000 anni luce dalla Terra: è una stella gigante mai vista con una massa circa 100 volte quella del Sole. È descritta nello studio pubblicato sui Monthly Notices of the Royal Astronomical Society dal gruppo dell’Istituto di Astronomia dell’Università britannica di Cambridge coordinato da Leigh Smith.

Chiamata VVV-WIT-08, la stella ha un comportamento insolito: perde luminosità fino a scomparire dal cielo, per poi tornare brillante. Una rarità nella Via Lattea, di cui gli astronomi stanno adesso cercando di capire le ragioni.

Lo studio è basato sulla campagna osservativa Variables in the Via Lactea survey del telescopio Vista (Visible and infrared Survey telescope for astronomy), in Cile, gestito dall’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso).

L’ipotesi più accreditata dagli autori dello studio è che la stella gigante VVV-WIT-08 sia parte di una nuova classe di sistemi binari. Questo spiegherebbe l’insolito comportamento lampeggiante della stella, che perderebbe luminosità perché eclissata periodicamente da una compagna non ancora individuata.

Secondo Smith, “la compagna, che può essere un’altra stella o anche un pianeta, è circondata da un disco opaco e allungato che ricopre la stella gigante, facendola scomparire e riapparire nel cielo”.

Un’altra possibilità è che qualche oggetto oscuro sconosciuto alla deriva possa semplicemente avere oscurato la stella per caso, dato che si trova in una regione densa della Via Lattea. Tuttavia, spiegano gli esperti, le simulazioni hanno mostrato che, affinché questo scenario sia probabile, dovrebbe esistere un numero molto elevato di corpi oscuri che fluttuano intorno alla galassia.

Per gli esperti, esistono sicuramente molti altri sistemi binari come quello di VVV-WIT-08. “Ora la sfida - conclude Smith - è capire la natura della compagna nascosta e come sia stata circondata dal suo disco scuro, nonostante orbiti lontano dalla stella gigante. In questo modo, potremmo imparare qualcosa di nuovo su come si evolvono questi tipi di sistemi binari”.

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