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Tatuaggi con nanoparticelle d’oro per le diagnosi

Pronti i tatuaggi invisibili che si colorano per segnalare concentrazioni anomale di sostanze nell’organismo: promettono di rivoluzionare la diagnosi di molte malattie. Basati su sensori impiantabili fatti di nanoparticelle d’oro, sono stati sperimentati con successo nei topi, nei quali hanno monitorato la presenza di diverse dosi di antibiotici.

I risultati sono pubblicati sulla rivista Nano Letters dai ricercatori dell’Università tedesca Johannes Gutenberg di Magonza, coordinati da Carsten Soennichsen.

“Il sensore è come un tatuaggio invisibile, non più grande di un centesimo e più sottile di un millimetro, e potrà essere usato nello sviluppo di farmaci o nella ricerca clinica”, ha spiegato Soennichsen.

Gli autori dello studio, per evitare che le nanoparticelle d’oro si disperdano nel corpo o siano aggredite dalle cellule immunitarie, le hanno incorporate in un gel poroso con una consistenza simile a un tessuto. In questo modo, spiegano, i tatuaggi impiantati sotto pelle possono agire per mesi. Adattati per rivelare la concentrazione di diverse sostanze nel sangue, possono monitorare, ad esempio, la progressione di una malattia e il successo di una terapia farmacologica.

 

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