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I corridoi caldi delle tartarughe marine

Ricostruita con l’aiuto dei satelliti la mappa delle correnti calde sfruttate dalle tartarughe marine per le loro migrazioni. L'ha ricostruita la ricerca pubblicata sulla rivista Frontiers in Marine Science, coordinata da Dana Briscoe, del neozelandese Cawthron Institute, e condotta in collaborazione con l’università americana si Stanford. Conoscere i corridoi caldi percorsi dalle tartarughe marine potrebbe aiutare a progettare misure di conservazione per proteggere questi animali dai cambiamenti climatici che stanno alterando le loro rotte.

Grazie ai dati satellitari raccolti negli ultimi 15 anni, i ricercatori hanno ricostruito le rotte migratorie di 231 tartarughe tra il loro luogo di nascita, le spiagge del Giappone, e la California. Un viaggio epico, che dura anni, spiegano gli esperti, e che è minacciato da diversi pericoli, dal traffico navale alle reti da pesca.


Le rotte delle tartarughe tra il Giappone e la California. (fonte: Dana Briscoe, et al. / Frontiers in Marine Science)

Le correnti oceaniche calde, presenti durante la primavera inoltrata e l’estate, precisano gli autori, “permettono alle tartarughe marine di attraversare le barriere oceaniche, che risulterebbero altrimenti troppo fredde e inospitali per questi animali. Una migliore comprensione di come i movimenti delle tartarughe si relazionano alla variazione del clima - concludono - potrebbe aiutare a prevedere quando questi animali marini e altre specie protette potrebbero essere vulnerabili alle diverse minacce”.

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