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Vent'anni fa il primo europeo sulla Stazione Spaziale

Il 21 aprile 2001 Umberto Guidoni diventava il primo astronauta europeo a mettere piede nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Un anniversario storico che l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) celebra ricordando anche Thomas Pesquet, l'astronauta francese che venerdì proverà a conquistare il titolo di primo astronauta europeo su un veicolo commerciale: volerà con la navetta Crew Dragon chiamata 'Endeavour', proprio come lo Space Shuttle che portò in orbita Guidoni, e partirà dalla stessa storica piattaforma 39A del Kennedy Space Center a Cape Canaveral.

L'astronauta italiano trascorse in orbita 11 giorni con la missione STS-100, uno dei primi voli di assemblaggio della Stazione spaziale: tra i suoi obiettivi, quello di portare a bordo il braccio robotico Canadarm-2, da usare come gru spaziale, e il modulo logistico 'Raffaello' realizzato in Italia.

La missione, per quanto breve, si rivelò ricca di emozioni inaspettate: prima la lettera personale inviata dal Papa, poi il 25 aprile la conversazione con il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dal quale aveva ricevuto il gagliardetto della Presidenza della Repubblica da portare in orbita. Immancabili anche gli imprevisti, come il blocco dei computer di bordo e la partenza riprogrammata per consentire l'attracco della Soyuz che trasportava il primo turista spaziale, il miliardario statunitense Dennis Tito.

Dopo l'avventurosa spedizione di Guidoni, sulla Stazione spaziale si sono succedute altre 26 missioni targate ESA: tra i protagonisti tanti italiani, come Roberto Vittori (con le missioni Marco Polo, Eneide e DAMA), Paolo Nespoli (con Esperia, MagISStra e Vita), Luca Parmitano (Volare e Beyond) e Samantha Cristoforetti (con Futura). Proprio AstroSamantha condurrà la 30esima missione dell'ESA sulla Stazione spaziale, prevista per il 2022.

Guidoni, sogno il primo astronauta europeo sulla Luna

 “Sono certo che ci sarà anche un astronauta europeo in uno dei primi voli del programma Artemis” diretto sulla Luna: è pronto a scommetterci Umberto Guidoni, che 20 anni fa è stato il primo astronauta europeo a salire a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Di quell'esperienza porta ancora “tanti ricordi che non invecchiano mai: la vista della Terra dallo spazio e la complessità dell'aggancio alla Stazione spaziale che, sebbene fosse più piccola di oggi, era comunque grande rispetto allo Space Shuttle”, racconta Guidoni all'ANSA. Era “un momento importante per l'Italia e per l'Europa tutta, perché rappresentava l'inizio di un grande progetto che poi è diventato la Stazione spaziale”. Inevitabile che questa consapevolezza comportasse un po' di ansia. “Quando entri un una nuova struttura come era la Stazione spaziale, sapendo di rappresentare un intero continente, c'è una certa preoccupazione di non fare figuracce e di essere all'altezza della sfida”. Il momento più imbarazzante, che però ricorda con grande affetto, è quello della conversazione con il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi: “ero talmente emozionato che, quando venne il mio turno per parlare, mi dimenticai di premere il tasto per abilitare la trasmissione audio; per un attimo sono apparso muto come un pesce!”. A parte qualche vicissitudine, come le difficoltà tecniche con i computer di bordo, “alla fine la missione è stata un successo completo e sono arrivati anche i complimenti della Nasa. Sapere che ancora oggi sulla Stazione spaziale è in funzione il braccio robotico che abbiamo portato in quella missione, è sicuramente un motivo di orgoglio”.

In questi 20 anni il ruolo degli astronauti europei “è cresciuto con l'esperienza: abbiamo avuto anche dei comandanti europei della Stazione spaziale, come Luca Parmitano”, sottolinea Guidoni. “Quello che non è cambiato è che oggi sulla Crew Dragon come sulla Soyuz o lo Shuttle di 20 anni fa, noi europei siamo ancora ospiti paganti, perché nel frattempo l'Europa non è riuscita a costruire un veicolo proprio per trasportare gli astronauti. Rimane comunque tra i protagonisti dello spazio a livello mondiale e tra i partner più affidabili per le attività spaziali: pensiamo che la tecnologia per andare sulla Luna, Orion, non potrebbe funzionare senza il modulo di servizio europeo. Siamo una parte fondamentale nel programma spaziale americano Artemis”.

 

 

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