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Al via il National Geographic Festival delle Scienze di Roma

Dai segreti del Dna a quelli del coronavirus, dai misteri del cosmo ai futuri viaggi su Marte: prende il via la 15/a edizione del National Geographic Festival delle Scienze di Roma, in programma dal 23 al 29 novembre, per “resistere alle derive di un irresponsabile negazionismo”, osservano gli organizzatori. ‘Ottimismo e scienza’ è il titolo dell’edizione 2020, online nel rispetto delle regole di sicurezza imposte dalla pandemia di Covid-19.

Tra gli appuntamenti, la tavola rotonda ‘Scienza e decisione pubblica’, con il ministro dell’università e della ricerca (Mur), Gaetano Manfredi, il vicesindaco e assessore alla Cultura di Roma Capitale Luca Bergamo, e la senatrice a vita e biologa Elena Cattaneo, che discuteranno con giornalisti, divulgatori e rappresentanti della società civile.

Promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, con la partnership progettuale di Codice Edizioni, il festival è realizzato insieme a National Geographic, Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), con la partecipazione delle Biblioteche di Roma.

Sette le macroaree scelte: pianeta, società ed economia, universo e spazio, tecnologia e innovazione, cervello e pensiero, snodi della scienza, salute e medicina. Una sessione speciale sarà, inoltre, dedicata allo scrittore Gianni Rodari, maestro della letteratura per l’infanzia, del quale ricorre nel 2020 il centenario della nascita.

Circa 160 i relatori che animeranno più di 130 eventi, 70 dei quali dedicati alle scuole, pensati, spiegano gli organizzatori, “per dimostrare quanto la ricerca scientifica manifesti proprio oggi, in condizioni dominate da forti limitazioni personali e geografiche, il suo carattere aperto, universale, privo di barriere, indirizzato unicamente al bene comune”. A chiudere il festival, la conferenza-spettacolo ‘I cieli stellati che cambiarono il mondo’, a cura degli astronomi del planetario di Roma Capitale, e il racconto della prima foto di un buco nero dalla voce degli scienziati dell’Event Horizone Telescope (Eht), protagonisti dell’impresa.

Partner scientifici i principali enti di ricerca italiani: Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc), Agenzia Spaziale Europea (Esa), rete Garr, Gran Sasso Science Institute (Gssi), Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e Planetario di Roma Capitale.

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