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Covid, la scienza Usa contro le ingerenze politiche

Un appello contro l'ingerenza della politica nelle scelte dettate dall'evidenza scientifica: nel pieno della pandemia di Covid-19 e della corsa sfrenata al vaccino, la più importante istituzione scientifica americana, l'Accademia Nazionale delle Scienze (Nas), scende in campo a difesa delle scelte basate sui dati scientifici accanto all'Accademia Nazionale di Medicina (Nam). A firmare l'appello i presidenti delle due accademie, rispettivamente Marcia McNuttper e Victor J.Dzau.

 

Un appello condiviso pienamente dai soci dell'Accademia delle Scienze che vivono sull'altra riva dell'Atlantico, come il fisico Giorgio Parisi: "Come membro della National Academy of Sciences sono perfettamente d'accordo con la dichiarazione dei due presidenti", ha detto. "Qualunque pressione politica su organismi scientifici di controllo della sicurezza dei farmaci mina la fiducia del pubblico nell'imparzialità delle decisioni prese, con ricadute estremamente deleterie", ha aggiunto il ricercatore italiano. I presidenti McNuttper e Dzau prendono implicitamente posizione contro la spinta governativa per un'accelerazione nelle autorizzazioni ai test per il vaccino anti Covid-19 e scrivono che, "in qualità di consulenti della nazione su tutte le questioni relative a scienza, medicina e salute pubblica siamo obbligati a sottolineare il valore del processo decisionale basato sulla scienza a tutti i livelli di governo".

 

Rilevano inoltre che "la nostra nazione si trova in un momento critico nel pieno della pandemia di Covid-19, con importanti decisioni che dovremo prendere, in particolare per quanto riguarda l'efficacia e la sicurezza dei vaccini". Per questo, "i decisori politici dovrebbero essere informati sulla base delle migliori evidenze disponibili, senza che le informazioni siano distorte, nascoste o deliberatamente comunicate in modo sbagliato", rilevano i presidenti delle Accademie. "Troviamo allarmanti - aggiungono - gli episodi di politicizzazione della ricerca, in particolare quelli che ignorano l'evidenza e i consigli degli esperti di sanità pubblica e le decisioni dei governi". Sono comportamenti che "minano sia la credibilità delle agenzie di sanità pubblica, sia la fiducia del pubblico in esse proprio nel momento ne abbiamo più bisogno". Giungere alla fine di questa pandemia, proseguono gli esperti, "richiederà un processo decisionale che non potrà basarsi solo sulla scienza, ma che dovrà essere sufficientemente trasparente per garantire la fiducia del pubblico e il rispetto delle istruzioni di sanità pubblica. Qualsiasi tentativo di screditare la scienza e gli scienziati costituisce una minaccia per la salute e il benessere di tutti".

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