Loriginale è ancora al Cern di Ginevra, ma un modello lungo la metà, appena uscita dal laboratorio dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), sarà visibile per la prima volta a tourismA, il Salone internazionale dellarcheologia e dei beni culturali dal 21 al 23 febbraio al Palazzo dei Congressi di Firenze. Machina (Movable Accelerator for Cultural Heritage In situ Non-destructive Analysis) è il nome dello strumento progettato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dal cern di Ginevra e l' Opificio delle Pietre Dure, destinato a rivoluzionare lo studio e la diagnostica applicati al mondo dei beni culturali.
Machina è un acceleratore di particelle che separa le componenti dell'atomo e le accelera a grande velocità verso lopera da analizzare. Le interazioni delle particelle con gli atomi dellopera producono radiazioni con energie che sono caratteristiche di ciascun elemento chimico presente e rappresentano quindi limpronta digitale dell'atomo che le ha emesse.
Analizzando i materiali, si possono ottenere informazioni utili per lo studio delle opere e per il restauro. Per esempio, è possibile scoprire falsi, risalire alla provenienza delle materie prime, sapere di più sulle tecniche impiegate da un artista, identificare i materiali usati e indirettamente risalire alla datazione dei manufatti.
"Con queste tecniche abbiamo contribuito a ricostruire levoluzione del pensiero di Galileo Galilei", ha detto Francesco Taccetti dellInf . "Grazie alle particelle iaccelerate' abbiamo misurato la composizione degli inchiostri usati dal grande scienziato, riuscendo a datare molte note sul moto dei corpi e risolvendo enigmi dibattuti per centinaia di anni».
Machina, compatta e trasportabile, è una sorta di medico a domicilio dei beni culturali. Grazie a questo strumento adesso lopera darte non deve essere più spostata dal museo o dal laboratorio di restauro al Laboratorio dellacceleratore con tutti i rischi e costi connessi. Insomma, una vera e propria rivoluzione.
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