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Altri 2 embrioni per salvare il rinoceronte bianco

Aumentano le possibilità di riuscire a salvare dall'estinzione il rinoceronte bianco settentrionale: altri due embrioni sono stati ottenuti nell'ambito del programma di salvaguardia condotto in Kenya e nel quale l'Italia gioca un ruolo di primo piano con il gruppo di lavoro di Cesare Galli, del laboratorio Avantea di Cremona, e Barbara de Mori, dell' Università di Padova. Lo rende noto lo stesso gruppo di ricerca, coordinato dal centro Leibniz per la fauna selvatica.

Come era accaduto in agosto, anche in questo caso l'intervento di fecondazione artificiale è stato eseguito in Italia, nel laboratorio Avantea di Cesare Galli. Entrambi gli embrioni sono stati ottenuti dagli ovociti di Fatu e questo, secondo il ricercatore italiano, costringe a una corsa contro il tempo: "questo indica che non è possibile attendere oltre in quanto l'invecchiamento degli animali non è condizione favorevole". 

La tecnica con cui sono stati ottenuti gli embrioni ha dimostrato di funzionare e i ricercatori sono pronti ad affrontare i prossimi passi del loro programma di salvaguardia.  
I primi due embrioni erano stati ottenuti in settembre, grazie all'intervento di fecondazione artificiale eseguito in agosto utilizzando gli ovociti delle femmine di rinoceronte bianco Fatu e Najin e il seme congelato degli ultimi due maschi della specie, Suni e Sat. La procedura di fecondazione assistita è stata ripetuta il 17 dicembre 2019 e i due embrioni sono stati ottenuti a Natale.

I nuovi risultati, ha rilevato Galli, "confermano la riproducibilità del lavoro fatto nei laboratori di Avantea e che la procedura può essere ripetuta ad intervalli regolari senza causare disturbo a Najin e Fatu. La prossima sfida sarà ottenere gravidanze e continuare a produrre embrioni prima che invecchino eccessivamente".


Un ricercatore al lavoro sulle germinali di rinoceronte bianco settentrionale (fonte: Justin Mott)

"E' un risultato che aumenta in modo significativo le probabilità di successo nell'ottenere nuovi esemplari", hanno rilevato i ricercatori. "La tecnica - hanno aggiunto - ha dimostrato di essere sicura e riproducibile e può essere adottata regolarmente prima che gli animali diventino troppo anziani".

Il prossimo passo che si intende fare entro l'anno, mai tentato finora per salvare una specie in estinzione, sarà cercare una madre surrogata per gli embrioni. Potrebbe essere un rinoceronte bianco della riserva Ol Pejeta, in Kenya.

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