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Riparte il supermicroscopio europeo, più potente di sempre

E' pronto per tornare al lavoro dopo un anno di fermo nel quale è stato completamente rinnovato e notevolmente potenziato: il supermicroscopio più potente al mondo, l'Esrf (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble, in Francia, si riaccenderà lunedì 2 dicembre ancora più potente. Lo ha annunciato oggi a Roma il direttore generale dell'Esrf, il fisico italiano Francesco Sette, nel corso della giornata di studio organizzata dall'Università di Roma Tre sulle tecnologie di frontiera che utilizzano i raggi X per studiare la materia e dedicato al pensionamento di Settimio Mobilio, uno dei pionieri di questa tecnica. La macchina per la luce di sincrotrone di Grenoble, dalla circonferenza di 844 metri, comincerà ora una fase di test per prepararsi ad aprire una nuova finestra sul mondo dell'infinitamente piccolo per studiare reti neurali, progettare molecole a scopo farmacologico e scoprire i segreti di fossili e dipinti senza danneggiarli.

"Dopo la fase di test, la nuova macchina dovrebbe riprendere a pieno regime l'attività scientifica il 25 agosto 2020", ha detto Sette all'ANSA. "Siamo molto soddisfatti perché i lavori sono stati eseguiti in tempi record e adesso - ha aggiunto - abbiamo una macchina di quarta generazione che permetterà all'Europa di fare da apripista nel mondo. Garantirà, infatti, prestazioni di un fattore 100 al di sopra delle altre infrastrutture simili nel mondo".

Il progetto parla anche italiano. Oltre al ruolo di Sette, infatti, l'idea della nuova macchina è del fisico Pantaleo Raimondi, proveniente come Sette dai Laboratori di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e che dal 2012 dirige la divisione acceleratori dell'Esrf. L'Italia, inoltre, dopo Germania e Francia è il terzo contributore di Esrf sui 22 Paesi membri della struttura, con un finanziamento pari al 13,2% del budget totale. Il supermicroscopio esplora i segreti della materia grazie alla luce di sincrotrone, emessa da elettroni che si muovono a velocità prossime a quella della luce grazie al controllo della loro traiettoria con potenti campi magnetici.

Per avere un'idea della potenza, basti pensare che la luce di sincrotrone è centomila miliardi di volte più luminosa dei raggi X utilizzati in medicina, "E' una sorgente rivoluzionaria, grazie alla quale - ha concluso Sette - potremo studiare in 3D le sinapsi alla base delle reti di neuroni, con un dettaglio mai raggiunto prima. Non solo per capire il cervello, ma anche per aprire la strada ai chip del futuro, disegnati per mimare il comportamento delle cellule nervose".

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