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I venti mettono il turbo, dal 2010 più veloci del 7%

Dopo trent'anni di rallentamento, a partire dal 2010 la velocità dei venti è aumentata del 7%, rappresentando un grande vantaggio per l'energia eolica. E' quanto emerge dalla ricerca pubblicata sulla rivista Nature Climate Change e coordinata dal gruppo dell'Università di Princeton guidato da Zhenzhong Zeng.

L'incremento è dovuto al fenomeno naturale chiamato Ocean-atmosphere oscillations, cioè l'interazione tra oceano e atmosfera che influenza la temperatura della superficie del mare e le precipitazioni e che può subire variazioni a causa di molti fattori, come le variazioni nel riscaldamento della superficie terrestre. Queste ultime, per esempio, sono tra i motivi principali dell'alternarsi di periodi di siccità a periodi di piogge incessanti.

Incrociando i dati relativi alle variazioni relative a questo fenomeno e quelle della velocità del vento, l'analisi indica che in ogni regione della Terra specifiche oscillazioni dell'atmosfera oceanica su larga scala sono la più probabile spiegazione all'aumento della velocità del vento. "Prevediamo che la tendenza all'aumento della velocità del vento continuerà per 10 anni, ma nel decennio ancora successivo potrebbe tornare a invertirsi", ha osservato Zeng. 

Dopo aver notato che nelle regioni di Nord America, Europa e Asia è in aumento la produzione di energia eolica, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi alla velocità del vento raccolti tra il 1978 e il 2017 in queste regioni da oltre 1.400 stazioni meteorologiche.

E' emerso in questo modo che la velocità del vento è diminuita di circa il 2,3% per decennio dal 1978 al 2009, ma dal 2010 al 2017 è aumentata del 7%. Sulla base di questi dati, una tipica turbina eolica con l'attuale tasso medio di velocità dei venti è in grado di produrre il 17% di energia in più rispetto al 2009, nelle regioni settentrionali esaminate, a media latitudine. Se la velocità dei venti continuasse ad aumentare, le pale eoliche potrebbero riuscire a produrre il 37% di energia in più entro il 2024.

Poiché la durata di vita di una turbina eolica è di solito al massimo 20 anni, ha concluso Zeng, "avere proiezioni affidabili della velocità del vento in determinate località potrebbe essere cruciale per fare investimenti intelligenti nell'energia eolica e aumentare la quota globale di energia rinnovabile".

 

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