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Nelle alghe fossili la memoria dell’impatto che cancellò i dinosauri

Come una specialissima scatola nera dei disastri ecologici, alcune alghe fossili conservano la memoria dell’impatto dell’asteroide che circa 66 milioni di anni fa provocò l’estinzione dei dinosauri. Le alghe indicano che quell’evento portò anche all’acidificazione degli oceani, con conseguenze per l’intero ecosistema terrestre che contribuirono alla scomparsa del 75% delle specie, compresi i grandi rettili.

Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana (Pnas) dal gruppo del Centro tedesco di ricerca per le geoscienze (Gfz) di Potsdam, coordinato da Michael Henehan, insieme a colleghi dell’Università americana di Yale.


I gusci delle alghe fossili del plancton, che conservano la memoria dell’estinzione dei dinosauri. (fonte: Michael J. Henehan)

 

L’alga fossile si chiama ‘Heterohelix globulosa foraminifera’, è parte del plancton ed è stata isolata in Olanda. Conserva le tracce della cosiddetta estinzione di massa del Cretaceo, quella che ha riguardato i dinosauri. I ricercatori hanno, in particolare, analizzato nei gusci calcarei dei fossili marini le percentuali di isotopi del boro, marcatori del pH degli oceani, prima, durante e dopo il periodo dell’estinzione.


Uno strato grigio di argilla, ricco di alghe fossili, mostra il brusco cambio di condizioni ambientali dovuto all’estinzione del Cretaceo (fonte: Michael J. Henehan)

 

“I dati - ha spiegato Henehan - indicano una rapida impennata dell’acidità nella superficie degli oceani subito dopo l’impatto con l’asteroide che ha creato il cratere di Chicxulub”, sepolto sotto la penisola dello Yucatán, nel Golfo del Messico. “Segno - ha concluso lo studioso - che esiste un collegamento tra l’estinzione dei dinosauri e l’acidificazione delle acque”. Per gli autori della ricerca, gli oceani hanno poi dovuto impiegare milioni di anni prima di ripristinare le precedenti condizioni di acidità.

 

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