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Internet sarà sempre più delle cose, meno degli umani

In futuro Internet sarà sempre molto più degli oggetti e sempre meno degli umani e "questo avrà delle ripercussioni di cui non si conoscono gli esiti". A sostenerlo è Marco Zennaro, ricercatore all'Ictp di Trieste, esperto di Big Data.

"Internet - spiega - sta subendo una trasformazione epocale. Dall'Internet degli umani, si sta passando a un 'Internet delle cose' - costituito da oggetti, ovvero sensori e dispositivi - che è molto più grande e che può avere delle conseguenze sulla vita dei cittadini di cui non sappiamo gli esiti". Già ora, prosegue il ricercatore, 'l'Internet of things' - con circa 30 miliardi di dispositivi che inviano dati in Rete - "è 10 volte più grande dell'Internet utilizzato dagli umani". Oggi, indica lo studioso, "se confrontiamo questo con 3 miliardi e mezzo di umani che sono in Rete, si capisce che l'Internet delle cose sta prendendo piede sempre di più". Una evoluzione che "sta avendo delle ripercussioni su come viviamo e lavoriamo".

Diversi i campi che subiranno una trasformazione. Ad esempio, "le mappe online. E le informazioni sul traffico. Nell'Internet delle cose, dice Zennaro, "i semafori vengono attivati o disattivati attraverso dei dispositivi che inviano ad altri dispositivi altri dati rilevati dai semafori". Questo, sostiene, "ha delle enormi ripercussioni perché non sappiamo come i dati vengano elaborati, da chi o anche chi li possieda".

Altri esempi, va avanti, "sono quelli delle smart cities in cui più e più oggetti hanno dei sensori che mandano informazioni su Internet in modo da ottimizzare i processi". Nello specifico, la raccolta dei rifiuti potrà essere ottimizzata. "Con l'Internet delle cose, posizionando dei sensori sui camion della raccolta, si saprà quanta immondizia c'è e sarà quindi possibile raccogliere la spazzatura dove ce ne è maggiormente". Tutto questa tecnologia, però, conclude, avrà conseguenze di cui non è facile prevedere gli effetti.

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