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A Torino la piattaforma che dovrà scendere su Marte

Battezzata "Kazachok", come la danza popolare russa, è appena sbarcata a Torino la piattaforma che atterrerà su Marte durante la missione ExoMars 2020, sforzo congiunto tra Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos): attentamente impacchettata e spedita dalla Russia per evitare contaminazioni biologiche, è pronta per i test finali e l'assemblaggio negli stabilimenti della Thales Alenia Space.

La missione ExoMars comprende due progetti: il Trace Gas Orbiter si trova già in orbita intorno al Pianeta Rosso per studiarne l'atmosfera, mentre la piattaforma e il rover "Rosalind Franklin", in onore della scienziata inglese che diede un contributo fondamentale alla comprensione della struttura del Dna, atterreranno su Marte con un lancio programmato per il 2020. A differenza del rover, che si sposterà andando in esplorazione ed effettuando diverse ricerche scientifiche, la piattaforma rimarrà nel sito di atterraggio per investigare il clima, l'atmosfera, le radiazioni e la possibile presenza di acqua.
Durante l'anno altri componenti, come i sistemi di protezione termica e i moduli del rover, giungeranno in Italia per l'assemblaggio finale: "Ora abbiamo un agenda molto fitta e piena di scadenze per i test e le consegne, sia in Italia che in Francia", spiega François Spoto, responsabile di ExoMars per l'Esa. "La coordinazione tra le squadre russe ed europee sarà fondamentale per arrivare al lancio dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, nei tempi previsti".

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