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Il primo nato da due cugini dell'homo Sapiens

Identificato grazie al Dna il primo nato da due 'cugini' dell'homo Sapiens: era un'adolescente di 13 anni nata da madre neanderthaliana e padre denisovano e vissuta circa 50.000 anni fa, in quella che oggi è la Siberia. Il risultato si deve alla ricerca pubblicata sulla rivista Nature e condotta sui resti fossili dell'adolescente sotto la guida di Svante Paabo, dell'Istituto tedesco Max Planck (Mpi) di Antropologia Evolutiva di Lipsia. Allo studio hanno partecipato gli italiani Fabrizio Mafessoni e Cesare de Filippo, del Max Planck. La scoperta suggerisce che gli incontri tra i gruppi umani del tardo Pleistocene erano più comuni del previsto.

Finora si riteneva che Neanderthal e Denisovani "avessero avuto occasionalmente figli insieme", rileva una delle prime autrici, Viviane Slon. Tuttavia, aggiunge, "non avrei mai pensato che saremmo stati così fortunati da rivelare la discendenza dei due gruppi". Gli studiosi sono riusciti a ottenere una sorta di albero genealogico di questa adolescente primitiva, nel quale hanno evidenziato la testimonianza di numerosi 'incontri' avvenuti tra neanderthaliani e dinesoviani, separati tra loro evolutivamente più di 390.000 anni fa.

Secondo Mafessoni un aspetto interessante di questo antichissimo Dna è che "ci insegna qualcosa su entrambe le popolazioni: i Neanderthal per la parte materna e i Denisovani per quella paternai". La madre della ragazza, per esempio, era geneticamente più vicina ai Neanderthal che vivevano nell'Europa occidentale, piuttosto che a un Neanderthal vissuto nella stessa grotta di Denisova, sui Monti Altaj in Siberia, dove sono stati scoperti i resti fossili dell'adolescente.

Ciò dimostra che i Neanderthal migrarono dall'Eurasia occidentale a quella orientale decine di migliaia di anni prima della loro scomparsa, almeno 120.000 anni fa.
Le analisi del genoma dei resti mostrano inoltre che il padre denisovano aveva almeno un antenato neanderthaliano nel suo albero genealogico. Per Paabo, questo indica che Neanderthal e Denisovani, nelle occasioni in cui si sono incontrati, "devono essersi incrociati più frequentemente di quanto di credesse finora".

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