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Il primo 'ciao' di Aeolus, il cacciatore dei venti

Completata con successo la prima fase critica della missione del satellite Aeolus, il cacciatore di venti dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) partito il 22 agosto dalla base di Kourou, nella Guyana francese. La conferma arriva dal centro di controllo dell'Esa in Germania,a Darmstadt.

Aeolus ha raggiunto l'orbita alla quota programmata di 320 chilometri 54 minuti e 57 secondi dopo il lancio, quindi si è separato dallo stadio superiore del razzo Vega e ha dispiegato i pannelli solari, volgendo la sua radio-antenna verso la Terra e inviando segnali alle stazioni terrestri in Australia e Antartide per confermare che andava tutto bene.

Il suo primo segnale radio, un 'Ciao', è stato catturato alle 00.15 italiane del 23 agosto dalla Stazione New Norcia dell'Esa in Australia. Dopo 15 minuti è seguito il collegamento dati ufficiale dalla Stazione satellitare Norwegian Troll in Antartide.

La fase in cui il satellite non è ancora collocato nell'orbita definitiva è "un momento in cui il veicolo è molto vulnerabile", commenta il direttore di volo, Pier Paolo Emanuelli. "La fine di questa fase molto rischiosa è fondamentale per la vita di Aeolus", aggiunge Paolo Ferri, capo delle operazioni di volo dell'Esa. "Questi momenti cruciali - conclude - significano che il veicolo presto potrà misurare i venti della Terra dallo spazio". Adesso Aeolus è pronto per un'altra fase fondamentale, quella dei test in orbita, che durerà fino a ottobre e una seconda fino a gennaio 2019, per essere pienamente operativo fra marzo e aprile. L'obiettivo sarà di verificare e calibrare il comportamento di tutti i sistemi di bordo, tra cui lo strumento all'avanguardia Aladin, una sorta di radar che invia impulsi luminosi anziché radio.

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