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Onde gravitazionali, Virgo un successo italiano

La prima cattura delle onde gravitazionali da parte dei rivelatori Ligo e Virgo è anche un grande successo italiano: "è una particolare soddisfazione poter vedere che in Italia ci siano ancora luoghi in cui è possibile fare imprese di questo tipo, osserva Giovanni Losurdo, dell'Istituto nazionale di Fisica Nuceare (Infn) e coordinatore del progetto Advanced Virgo, la versione potenziata del rivelatore europeo. Il risultato annunciato a Torino, in apertura del G7 Scienza, "è per noi motivo di grandissima soddisfazione e di grande gioia: coroniamo uno sforzo cominciato a metà degli anni '80".

La posta in gioco è molto alta: "con questo risultato - rileva - riusciamo davvero a migliorare l'accuratezza nel definire il punto del cielo dal quale arriva un segnale". Questo significa, aggiunge, che "ci sono le basi per dare il via alla nuova astronomia multimessaggero", nella quale segnali di tipo diverso potranno contribuire a dare un unici ritratto dell'universo. E' già chiaro, per Losurdo, che è stato fatto il primo passo in un'astronomia completamente nuova, confrontabile alla rivoluzione che Galileo Galilei inaugurò rivolgendo il suo cannocchiale verso il cielo. E' un'astronomia che richiederà strumenti sempre più potenti e i rivelatori di Ligo e Virgo si stanno preparando fin da adesso.

"Quando ci riferiamo alla potenza dei rivelatori - spiega - non intendiamo solo quanto lontano riusciamo a guardare perché se tutti e tre funzionano insieme si può dire qualcosa di più sulle caratteristiche fisiche delle onde gravitazionali e cominciare a testare teorie alternative della gravità". Diventa possibile inoltrarsi in nuovi settori della conoscenza "dei quali non conosciamo le conseguenze". Lo sforzo è anche riuscire a potenziare ciascun rivelatore. per questo adesso sia Ligo che Virgo sono 'a riposo'. "La presa dati si è conclusa il 25 agosto e adesso stiamo analizzando i risultati. Il segnale proveniente dalla collisione di due buchi neri rientra solo nella prima parte dei dati finora studiati".

Mentre il lavoro di ricerca prosegue, si continua a lavorare su Virgo per migliorare ulteriormente la sensibilità e le attese per il futuro sono davvero molte: "se finora la versione avanzata di Virgo è riuscita a osservare un volume di universo 10 volte superiore rispetto alla sua versione precedente, la prossima versione potrà vedere un volume 100 volte superiore". L'appuntamento è fra un anno, quando nell'autunno 2018 Virgo e Ligo, entrambi più sensibili, torneranno ad ascoltare l'universo.

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