Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il primo circuito elettrico che si autodistrugge

Un circuito elettrico che si autodistrugge a velocità controllata sfruttando l'umidità dell'aria: per ora è piccolissimo, delle dimensioni di pochi millimetri, ma i ricercatori dell'università di Houston che lo hanno costruito ritengono che in futuro circuiti simili, chiamati 'componenti elettronici transitori', potranno essere utilizzati per disattivare automaticamente bombe o per rimuovere dispositivi medici senza ricorrere ad un secondo intervento chirurgico. Descritto sulla rivista Science Advances, il circuito è stato realizzato dal gruppo diretto da Yang Gao.

I sistemi elettrici transitori finora ottenuti si basavano su soluzioni acquose (biofluidi) e potevano essere controllati solo in modo limitato. Il nuovo sistema invece è invece composto da un materiale solido che si dissolve a contatto con l'umidità, rilasciando acidi organici. Questi ultimi, a loro volta, 'digeriscono' i materiali elettronici e i componenti, che non normalmente non si possono dissolvere.

Il materiale, chiamato polianidride, a contatto con l'umidità comincia a erodersi a partire dalla superficie e questa sua caratteristica consente di controllare la velocità con cui il circuito si dissolve: dipende tutto dal livello di umidità e non servono soluzioni per riassorbire il circuito, che può scomparire così in un arco di tempo ben controllato.

In una serie di test, i ricercatori hanno stampato sul polimero minuscoli componenti elettrici, come transistor, rilevatori di luce e antenne, osservando che si dissolvevano nel giro di qualche ora o in pochi giorni, grazie all'umidità dell'aria. Il vantaggio di questo sistema è la possibilità di controllare la vita dell'apparecchio elettronico in modo preciso, variando i livelli di umidità e cambiando la composizione del substrato di polimero.

Caricamento commenti

Commenta la notizia