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Sulla Stazione Spaziale i primi esperimenti 'tascabili'

I primi esperimenti 'tascabili' si preparano a salire a bordo della Stazione Spaziale a partire dal 2018 e grazie agli Ice Cube, 'scatolette' dal lato di dieci centimetri nelle quali centri di ricerca, università e piccole aziende possono portare i loro esperimenti nello spazio. L'accordo commerciale che dà il via libera a questa nuova fase della ricerca in orbita è stato firmato a Parigi, tra l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e l'azienda Space Applications Services, nell'ambito del salone aerospaziale di Le Bourget.

"Sono lieto di dare il via a questa nuova avventura in questo momento cruciale per la strategia dell'esplorazione spaziale", ha detto il direttore dell'Esa per il Volo umano e l'esplorazione, David Parker, firmando l'accordo con Leif Steinicke, co-fondatore della Space Applications Services. "Nel momento in cui l'Esa guarda all'esplorazione del Sistema Solare e oltre, stiamo rendendo l'orbita bassa accessibile a tutti", ha detto ancora Parker. Gli Ice Cube, ha rilevato, "hanno infatti una politica di prezzi che prevede sconti per esperimenti con finalità educative" e per incoraggiare università, centri di ricerca e aziende.

Racchiusi nei piccoli cubi e immagazzinati in speciali contenitori delle dimensioni di un forno a microonde, gli esperimenti hanno uno spazio riservato all'interno del modulo europeo Columbus della Stazione Spaziale. Ogni esperimento potrà essere condotto per un periodo di quattro mesi e seguito dagli astronauti. In questo modo diventerà molto più semplice, accessibile e meno costoso fare esperimenti senza il disturbo della forza di gravità, per studiare e comprendere meglio i fenomeni naturali così come per ottimizzare dei processi di produzione.

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