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Comincia l'era dei mini satelliti

E' cominciata l'era dei mini satelliti, pronti a popolare l'orbita terrestre a un ritmo destinato ad accelerare nei prossimi anni e a diventare "un elemento di svolta per lo spazio a livello internazionale", come lo ha definito il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, dal salone aerospaziale di Le Bourget, dove i segnali di questo cambiamento sono già evidenti.

"Le costellazioni di piccoli satelliti saranno sempre più all'ordine del giorno e questo richiederà alla nostra industria di contribuire sia ai lanci, sia alla loro costruzione", ha osservato il presidente dell'Asi. L'orbita terrestre è quindi destinata ad essere sempre più popolata da piccoli veicoli a basso costo e questo, ha rilevato, "cambierà ciò che è possibile fare nello spazio".

Bisogna prepararsi fin da adesso a seguire altre logiche: anziché avere grandi satelliti assolutamente efficienti, si avranno a disposizione piccoli satelliti "ognuno dei quali meno performante, ma che collettivamente - ha osservato Battiston - sono in grado di fare molto di più".

Nel settore dell'osservazione della Terra, per esempio, "diventa possibile avere piccoli satelliti che possono passare su uno stesso punto più volte al giorno, perfino a intervalli di poche ore": una frequenza temporale che permette di avere un'informazione più accurata. E' un cambiamento che l'Italia ha deciso di affrontare da subito attraverso il progetto Platino (Mini Piattaforma spaziale ad Alta Tecnologia), finanziato dalla Legge di Stabilità 2016 con un milione di euro per la prima fase, tesa a costruire architetture di cordate industriali interessate, e 100 milioni per la seconda fase, dedicata agli studi preparatori. L'obiettivo è permettere alle industrie italiane di sviluppare tecnologie nazionali per satelliti del peso di circa 150 chilogrammi.

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