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Diabetologi, con Covid ridotte fino a 40% le visite per diabete

(ANSA) - ROMA, 26 MAG - "L'emergenza Covid ha ostacolato l'accesso dei pazienti alle terapie più innovative per il diabete e impedito le normali visite di controllo, facendo esplodere tutte le complicanze legate alla malattia. I dati che certificano un aumento della mortalità del 12% per diabete nel 2020 rispecchiano il crollo di pazienti che abbiamo visto arrivare nei Centri di diabetologia, che hanno visto picchi del 40%". Il presidente della Società Italiana di Diabetologia, Angelo Avogaro, commenta così i dati diffusi oggi dall'Istat sulla mortalità nell'anno dello scoppio della pandemia.
    Da quasi 10 anni, dice all'ANSA, "si era riscontrata in Italia una riduzione della mortalità per diabete, grazie a terapie innovative, prescritte principalmente nei centri specializzati, che hanno modificato la storia naturale delle complicanze della malattia". Terapie che, tra lockdown, distanziamento e paura di accedere alle strutture sanitarie sono state molto meno prescritte nel 2020. "I pazienti con diabete - precisa Avogaro, professore di Malattie del Metabolismo all'Università di Padova - sono spesso anziani e non inclini all'uso della telemedicina. Per loro si è ridotta con la pandemia la capacità di interagire col diabetologo. Solo a Padova abbiamo avuto una flessione fino al 40% dell'accesso ai Centri Antidiabete".
    A questo si aggiunge il fatto "che abbiamo avuto un generalizzato aumento degli scompensi dei livelli di glicemia, ovvero gli zuccheri presenti nel sangue, a causa della mancanza forzata di movimento. Questo - precisa il presidente Sid - ha contribuito a peggiorare le complicanze legate al diabete, come infarti, ictus, scompenso cardiaco ma anche insufficienza renale, retinopatie e ulcere ai piedi".
    Il diabete è una condizione di cui soffrono 4,5 milioni di italiani e un altro milione ancora non sa di averlo. La malattia pesa sulle casse dello Stato per 10 miliardi annui solo per i costi sanitari. Numeri, conclude Avogaro, "che fanno riflettere sulla necessità di rafforzare la presenza di specialisti nei Servizi di Diabetologia e presso le Case di Comunità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". (ANSA).
   

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