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Nasce Indice Psychological Food, vede valori sottesi al cibo

(ANSA) - ROMA, 09 MAR - Il cibo per quasi un italiano su due è una via per relazionarsi con i propri cari, mentre per oltre un italiano su cinque è un mezzo per mantenersi in salute: mangiamo non solo per nutrirci ma con l'obiettivo di mantenerci in forma. Lo rivela uno studio svolto presso l'EngageMinds HUB, il Centro di ricerca dell'Università Cattolica, campus di Cremona diretto dalla professoressa Guendalina Graffigna nell'ambito del quale è stato sviluppato e validato su un primo campione un indice di misura del rapporto con il cibo, una nuova scala di coinvolgimento alimentare (Psychological Food Involvement Scale, o PFIS).
    "ll cibo - rimarcano Graffigna e Greta Castellini che ha condotto lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Food Quality and Preference - non è considerato solo una fonte di sostentamento, ma sta diventando sempre più simbolico e legato a valori soggettivi. Il nostro indice - spiegano le ricercatrici della Cattolica - vuole essere uno strumento obiettivo per esplorare qualitativamente i significati personali che i consumatori attribuiscono al cibo". L'indice Psychological Food Involvement Scale, o PFIS è in grado di comprendere non solo in che modo le persone siano coinvolte sul cibo, ma anche le motivazioni spesso inespresse che stanno dietro ad alcune scelte di consumi alimentari attraverso 512 questionari compilati da un analogo numero di individui. ."La scala indaga diverse e nuove dimensioni psicologiche, - spiega la dottoressa Castellini - per esempio indaga quanto il cibo è considerato dal singolo come un mezzo attraverso il quale provare emozioni positive e raggiungere un benessere psicofisico; ma esplora anche quanto il cibo e in particolare le scelte alimentari siano un mezzo importante per esprimere se stessi e la propria personalità; infine valuta quanto il cibo e le scelte alimentari siano considerate dal singolo come un mezzo attraverso cui essere accettati dagli altri e quanto il cibo sia considerato dal singolo come un tramite grazie al quale prendersi cura dei propri cari e rafforzare i legami familiari". "I risultati preliminari con l'uso di questa scala - spiega la professoressa Graffigna - hanno mostrato che circa il 16% del campione ha un forte coinvolgimento verso l'alimentazione. In particolare, per il 45% il cibo rappresenta un mezzo attraverso il quale rafforzare il legame affettivo con le persone care, mentre per il 40% grazie all'alimentazione si può raggiungere una condizione di benessere psico-fisico". (ANSA).
   

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