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Torna Cardiologie aperte, esperti rispondono a cittadini

(ANSA) - ROMA, 07 FEB - Le malattie del cuore sono la principale causa di morte in Italia, causano ogni anno il 44% di tutti i decessi e chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico. Nel nostro Paese 4,4 persone ogni mille hanno un'invalidità cardiovascolare e il 23,5% della spesa farmaceutica è destinata a medicinali per il sistema cardiovascolare. Per questo, in occasione di San Valentino, la Fondazione per il Tuo cuore dell'Associazione Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco) lancia la 17/ma edizione dell'iniziativa 'Cardiologie Aperte 2023'. Dal 12 al 19 febbraio, i cittadini potranno chiamare il numero verde 800 052233 trovando risposte grazie a consulenze gratuite di 700 cardiologi.
    "Queste malattie - spiega Domenico Gabrielli, presidente Fondazione per il Tuo cuore dell'Anmco e direttore della Cardiologia dell'Ospedale San Camillo di Roma - sono in gran parte prevenibili, in quanto riconoscono, accanto a fattori di rischio non modificabili (età, sesso e familiarità) anche fattori modificabili, legati a comportamenti e stili di vita come fumo, alcol, scorretta alimentazione e sedentarietà, spesso a loro volta causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia e ipertensione".
    La prevenzione cardiovascolare è diventata ancora più determinante dopo la recente pandemia. "Nelle persone colpite dal Covid, il virus - prosegue Gabrielli - ha generato infiammazioni di miocardio e pericardio, cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, malattie a carattere trombo-embolico. Ha contribuito a ritardare la diagnosi, complicando la gestione e riducendo le ospedalizzazioni. In particolare, nei soggetti colpiti dal Covid si è riscontrato un aumento del 20-25 per cento di tutte le malattie cardiovascolari". "La prevenzione va iniziata il prima possibile. Oggi- conclude Furio Colivicchi, presidente Anmco e direttore Uoc Cardiologia Ospedale San Filippo Neri di Roma - abbiamo armi molto potenti ed efficaci per risolvere alcuni problemi, garantire la sopravvivenza e una migliore qualità della vita ai pazienti". (ANSA).
   

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