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Al Bambino Gesù magneti per riparare l'esofago dei bimbi

(ANSA) - ROMA - Si chiama magneto-anastomosi. È l'innovativa tecnica utilizzata per la prima volta in Italia dai medici dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù per curare l'atresia dell'esofago, una malformazione congenita rara che comporta la mancanza di un tratto di esofago e impedisce nei neonati la normale alimentazione attraverso la bocca. I primi 5 bambini trattati dall'ospedale, tutti sotto i 4 mesi d'età, sono stati descritti in uno studio pubblicato su Journal of Pediatric Surgery. Solo 25 i casi descritti ad oggi in letteratura a livello internazionale.

La nuova tecnica sostituisce l'intervento chirurgico e consente di trattare l'atresia dell'esofago nella sua variante meno comune, quella senza fistola tracheo-esofagea, detta anche "long-gap". "Si effettua - spiega l'ospedale in una nota - posizionando i magneti, due calamite di 0,5 cm di diametro, nella parte finale dei due monconi non comunicanti dell'esofago.

Uno viene posizionato nel moncone superiore, utilizzando un sondino morbido e passando attraverso la bocca, l'altro viene posizionato nel moncone inferiore facendo passare un altro sondino analogo attraverso una piccola apertura per l'alimentazione presente all'altezza dello stomaco. I bambini con atresia dell'esofago long-gap, infatti, devono essere nutriti temporaneamente in modo artificiale fino alla risoluzione del problema".

Una volta posizionati i magneti, i due monconi dell'esofago sono spinti uno verso l'altro, controllando il movimento sotto guida radioscopica, fino a farli avvicinare quanto basta perché i due magneti si attraggano e si uniscano grazie alla forza generata dal campo magnetico.

L'intervento dura in media circa un'ora rispetto alle 2/4 ore della tecnica chirurgica classica. Nel giro di una settimana circa, la pressione esercitata dai magneti "erode" le pareti dell'esofago aprendo il passaggio tra moncone superiore e inferiore. Grazie al contatto prolungato, i due monconi si saldano tra loro. Ora dunque l'esofago è "continuo" e "pervio", cioè aperto e non più "atresico". Al termine di questo processo, i due magneti vengono rimossi. (ANSA).
   

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