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Covid: 132.274 contagi giornalieri, 94 le vittime e tasso al 28,4%

Sono 132.274 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del Ministero della Salute. Ieri i contagiati erano stati 36.282. Le vittime sono invece 94, 35 in più rispetto alle 59 di ieri.

Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 464.732 tamponi con il tasso di positività che si attesta al 28,4%, stabile rispetto al 27,9% di ieri. Sono 323 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 20 in più rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri sono 53. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.003, 355 in più di ieri.

Gli italiani positivi al Coronavirus sono attualmente 1.087.272, in continua crescita negli ultimi giorni. Lo evidenziano i dati del ministero della Salute. In totale sono 18.938.771 i contagiati dall'inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 168.698. I dimessi e i guariti sono 17.682.801, con un incremento di 64.828.

AGENAS: L'OCCUPAZIONE NEI REPARTI ORDINARI SALE AL 12% IN 24 ORE
Sale di un punto percentuale nell'arco di 24 ore in Italia, tornando al 12%, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area non critica occupati da pazienti con Covid-19. E' stabile invece al 3% la percentuale delle terapie intensive occupate. Entrambi i parametri erano, esattamente un anno fa, al 2%. E' quanto emerge dai dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 4 luglio 2022, pubblicati oggi.

SPERANZA: CASI IN RIPRESA, FAREMO I CONTI CON RICADUTE SUGLI OSPEDALI
"Noi siamo in un'epoca di ripresa anche nel nostro Paese dei contagi, che stanno crescendo, e sappiamo benissimo che quando il numero dei contagi cresce in maniera così larga anche se la percentuale di ricaduta sui nostri presidi sanitari è più limitata rispetto al passato grazie alla campagna di vaccinazione, però hai comunque una ricaduta con cui fare i conti". Lo ha detto il ministro della salute Roberto Speranza, intervenendo al convengo organizzato dalla Fiaso per i 30 anni dalla legge che ha introdotto, in Italia, le aziende sanitarie.

"Gli ospedali, ogni volta che una curva die contagi cresce, si attrezzano per poter accogliere le persone. Ma ora abbiamo numeri molto più bassi del passato. Siamo arrivati a avere 4000 persone in terapie intensiva, oggi ne abbiamo circa 300, quindi siamo in una fase diversa e abbiamo strumenti diversi per gestire la pandemia. Ma è chiaro che gli ospedali devono avere flessibilità, quindi qualora servissero posti letto siamo pronti a affrontare la sfida". 

"Ci prepariamo a una campagna vaccinale in autunno in cui allargheremo l'età per il richiamo" del vaccino anti Covid. Lo ha detto il ministro Speranza, intervenendo al convengo organizzato dalla Fiaso per i 30 anni dalla legge che ha introdotto le aziende sanitarie. In questo contesto il ministro ha aggiunto un appello ai direttori sanitari a fare il possibile per migliorare, già ora, "la copertura della quarta dose di vaccino ai fragili e agli anziani".

FIASO: DAL 2010 40MILA MEDICI E INFERMIERI IN MENO
A partire dal 2010 il personale sanitario ha subito un calo del 5,6%, ovvero mancano all'appello 5mila medici, quasi 11mila infermieri e più di 23mila altri operatori sanitari, per un totale di 40mila unità. Una riduzione che ha condotto alla situazione di debolezza evidenziata dalla pandemia di Covid-19. Nel corso dell'emergenza sono però stati reclutati precari che ora, grazie alla legge sulle stabilizzazioni, possono essere assunti. "Già 10 regioni su 20 - spiega il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore - hanno stipulato accordi per procedere con i contratti a tempo indeterminato".

I dati sono stati illustrati oggi al convegno "Da 30 anni al servizio dei cittadini: il direttore generale nelle aziende sanitarie pubbliche", organizzato al Ministero della Salute dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere.

Si tratta di una conseguenza dei provvedimenti previsti dalla legge di bilancio 2010, che ha introdotto un tetto alla spesa per il personale pubblico ed è andato di pari passo al blocco del turn over e ai Piani di rientro in molte regioni del Centro-Sud Italia.

"Da dieci anni - continua Migliore - a fronte di nuovi bisogni sanitari e con l'invecchiamento della popolazione, non è cresciuto l'investimento per il personale: mancano 40mila professionisti". Secondo il presidente Fiaso, inoltre, "per colmare il divario decennale, occorre abbandonare la logica dei tetti di spesa e incrementare il finanziamento destinato alle assunzioni di nuovi professionisti". Insieme, conclude, "abbiamo superato due anni violenti, siamo stati esposti a stravolgimenti. Ora abbiamo bisogno che la straordinarietà diventi ordinarietà".

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