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Al sole ma protetti, la regola dei 6 cucchiaini

Al sole con grande attenzione seguendo la regola dei  6 cucchiaini.  La protezione solare va messa ogni due ore e la quantità giusta è quella di ben 6 cucchiaini a volta, molto di piu’ di quanto mediamente si applica. In tutto circa 35 grammi di prodotto da applicare con attenzione in questo modo: un cucchino per gamba, poi su torace, dorso, testa-collo e mani-piedi. La lezione di protezione si e’ svolta al porto di Ostia dove il dermatologo dell’Idi Irccs Sabatino Pallotta ha spiegato: “Il sole non andrebbe preso affatto, ma io stesso riconosco che questa non è sostenibile”.  

Rispettare i quantitativi della protezione solare da applicare e’ fondamentale per evitare  un danno di tipo acuto, cioè la scottatura con segni che si evidenziano dopo 20-30 anni: rughe,  invecchiamento della pelle e lesioni di tipo tumorale.

Cresce l’attenzione e la cultura della salute della pelle ma la protezione solare e’ diventata un’abitudine solo negli ultimi  decenni. I piu’ esposti sono coloro che appartengono alla generazione dei baby boomer, cresciuti con la moda dell’abbronzatura selvaggia.

La prevenzione dovrebbe partire quindi fin da bambini, ha aggiunto il presidente del decimo municipio Mario Falconi, ex presidente dell’Ordine dei medici di Roma, a partire dalle scuole. La foto fotoprotezione passa anche a tavola spuntini di frutta e verdura ricche di vitamina A. Utile anche una sostanza come la nicotinamide, un integratore che se preso in periodo estivo riduce rischio scottature, ha spiegato Pallotta.

Il progetto dell’Idi prevede in ogni sua tappa una una lezione in gommone dove  i dermatologi dell’Idi Irccs mostreranno in mare aperto come prendere il sole in sicurezza.  Dopo Ostia, seguiranno altri eventi  e in altre sedi in tutta Italia fino ad arrivare al Salone Nautico Internazionale di Genova, a settembre 

 Luciano Ragni, vicepresidente esecutivo di Idi Farmaceutici, presente in questa apertura della campagna ha spiegato che  l’Italia è il primo esportatore pharma d’Europa, e questo comparto solo nel Lazio vale il 47% dell’economia regionale.

 

 

 

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