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Vaiolo delle scimmie, Palamara: 'Nessun allarme ma cautela nei contatti'

 Monitoraggio attento e Regioni allertate, ma nessuna situazione di allarme al momento. Anna Palamara, direttrice del dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), invita alla calma e sottolinea, in un'intervista all'ANSA, come i casi di vaiolo delle scimmie segnalati in Italia siano al momento un numero ridotto e la situazione sia sotto controllo. Al contempo, però, invita alla prudenza soprattutto nei contatti stretti o sessuali, poichè questo virus si trasmette nell'uomo attraverso il contatto con i fluidi corporei.
    "Il ministero della Salute - spiega - sta monitorando attentamente i casi di vaiolo delle scimmie segnalati in Italia e che sarebbero attualmente pochi e ha allertato le Regioni per un tracciamento degli eventuali casi. Anche l'Istituto superiore di sanità ha attivato una task force per seguire al meglio l'evoluzione della situazione. Al momento nel nostro Paese non si registra una situazione di allarme ed il quadro è sotto controllo".
    Nessun pericolo imminente dunque, anche se l'attenzione è ovviamente alta dopo che i casi di infezione segnalati in vari paesi europei e in Usa sono aumentati negli ultimi giorni, a partire dall'inizio di maggio. La cautela nei comportamenti è quindi d'obbligo: "Raccomandiamo prudenza nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili", spiega Palamara, aggiungendo che l'Iss ha messo in allerta su tutto il territorio le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare la situazione nazionale. Le autorità sanitaria "stanno tenendo sotto controllo la situazione e successivamente - afferma Palamara - si valuterà l'eventuale necessità di misure specifiche".
    Quanto al tipo di infezione, il vaiolo delle scimmie "è causato - chiarisce - da un virus che è della stessa famiglia del vaiolo ma che si differenzia dal virus del vaiolo sia per la minore diffusività sia per la minore gravità". L'infezione "si può trasmettere attraverso la saliva ed i fluidi corporei e mediante soprattutto un contatto stretto". Il serbatoio originario del virus "attualmente non è ancora stato identificato, ma sembra risiedere nei piccoli roditori. La malattia ora - evidenzia Palamara - si sta però trasmettendo da uomo a uomo".
    Non si tratta tuttavia, almeno nei casi finora rilevati in Europa e Usa, di una patologia con effetti gravi: "I sintomi sono vari ma in genere lievi, come febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi, stanchezza. Una caratteristica sono anche le manifestazioni cutanee, come vescicole o piccole pustole anche sugli organi sessuali".
    Il decorso "di solito è benigno e si risolve in poche settimane e anche in assenza di terapie specifiche. La malattia - conclude l'esperta - evolve in genere spontaneamente e senza l'esigenza di farmaci".
   

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