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Ministero, in 3,5 milioni con il diabete. Disuguaglianze nelle cure

(ANSA) - ROMA - In Italia oltre 3,5 milioni di persone hanno il diabete, numero che vede "un trend in lento aumento negli ultimi anni". La prevalenza aumenta al crescere dell'età fino a raggiungere il 21% nelle persone con 75 anni o più, cresce nelle regioni del Sud e nelle classi più svantaggiate. E' quanto emerge dai dati contenuti nella Relazione al Parlamento 2021 sul diabete mellito, elaborata dal Ministero della Salute, che descrivono un Paese, in cui "sono riscontrabili diseguaglianze nella gestione della patologia diabetica e nell'accesso ai servizi sanitari".
    La prevalenza, secondo dati Istat 2020, è del 5,9% in Italia m è più bassa nelle regioni del nord ovest (5,4%), nord est (5,3%) e centro (5,5%) rispetto a sud (7%) e isole (6,7%). I dati del Sistema Passi, a cura dell'Istituto superiore di sanità, mostrano come tra gli intervistati con licenza elementare la prevalenza del diabete sia pari al 16% e che i valori si abbassano con l'aumentare del livello di istruzione, fino a raggiungere il 2,1% tra i laureati. Lo stesso vale per le difficoltà economiche: la prevalenza tra chi ne ha molte è più che doppia rispetto a quella tra chi non ne ha (8% contro 3,4%).
    Questi dati confermano "che le persone socialmente più svantaggiate presentano un rischio maggiore di andare incontro a diabete", probabilmente a causa della "maggiore diffusione, tra questi soggetti, di scorretta alimentazione e inattività fisica, e alla conseguente maggiore frequenza di sovrappeso e obesità".
    Di conseguenza, le Regioni del Sud hanno un consumo di farmaci, secondo il rapporto Osmed dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), del 33% superiore a quello del Nord e del +19% rispetto alla media nazionale. Sempre secondo il sistema Passi, nel periodo 2017-2020, l'1,9% dei pazienti riferisce di non essere seguito da nessun medico. Il 63% delle persone con diabete ha effettuato il controllo dell'emoglobina glicata nei 12 mesi precedenti l'intervista. "Migliora nel tempo la conoscenza di questo esame - si legge - ma quasi il 23% dei diabetici non lo conosce o non ne conosce il significato".
    (ANSA).
   

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