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Covid: 42.249 positivi, 115 le vittime

Sono 42.249 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 56.015. Le vittime sono invece 115, rispetto a ieri 43 in meno. Sono 1.041.196 le persone attualmente positive al Covid, 41.776 in meno nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. In totale sono 16.915.301 gli italiani contagiati dall'inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 164.846. I dimessi e i guariti sono 15.709.259, con un incremento di 84.344 rispetto a ieri.

Sono 294.611 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 371.221. Il tasso di positività è al 14,3%, in calo rispetto al 15% di ieri. Sono 338 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 20 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 33. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.412, ovvero 167 in meno rispetto a ieri

Continua la riduzione dei pazienti Covid negli ospedali: in una settimana il numero dei ricoverati è sceso complessivamente del 7,5%. Emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso). Nella settimana 3-10 maggio è stata infatti registrata una diminuzione dei ricoveri maggiore rispetto alla settimana precedente, quando si era attestata al 5,7%. In particolare si sono ridotti in maniera netta, -9%, i ricoverati Covid nei reparti ordinari. Di segno opposto la situazione in terapia intensiva dove sono aumentati di 11 unità i pazienti. 

Il piccolo balzo di cifre nelle rianimazioni può, tuttavia, spiega la Fiaso, essere spiegato con il picco in controtendenza rilevato 15 giorni fa, subito dopo Pasqua: quell'incremento di pazienti registrato allora nei reparti ordinari ha portato fisiologicamente con l'aggravarsi di alcuni casi, a distanza di due settimane, all'aumento oggi nelle terapie intensive.

In rianimazione si registrano "ancora malati e fragili no vax: è inammissibile dopo un anno e mezzo di campagna vaccinale". Lo afferma il presidente della Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore, commentando i dati della rilevazione settimanale dagli ospedali sentinella. Il 42% dei pazienti Covid, sia nei reparti ordinari sia nelle rianimazioni, è ricoverato per Covid con i sintomi respiratori e polmonari. Si tratta per due terzi dei casi di soggetti non vaccinati oppure senza booster sui quali il virus continua ad avere conseguenze gravi. In particolare, afferma Fiaso, i no vax in terapia intensiva, pari al 20%, hanno un'età media di 74 anni e sono al 100% affetti da altre patologie: proprio quei soggetti fragili, per comorbidità e per età, "avrebbero dovuto fare per primi - sottolinea la Federazione - sia il ciclo primario di vaccinazione contro il Covid sia il booster". "La curva dei ricoveri Covid continua a scendere e l'arrivo di temperature più alte sicuramente ci aiuterà. Ma non possiamo permetterci distrazioni. Dall'analisi dei dati dei pazienti ricoverati emerge come ci sia ancora una certa quota di anziani e fragili non vaccinati che finiscono in rianimazione: questo, a distanza di un anno e mezzo dall'inizio della campagna vaccinale, è inammissibile - commenta il presidente Fiaso, Giovanni Migliore -. Dobbiamo avere fiducia nei vaccini che proteggono molto bene dalla malattia grave". L'utilità della quarta dose, sottolinea Migliore, "è sottovalutata, invece occorre ribadire, come ha detto nei giorni scorsi il Ministro della Salute, l'importanza di aderire al booster per gli over 80 e per i malati: il piccolo aumento registrato oggi nelle rianimazioni ci dice che si continua ancora a morire di Covid; con le vaccinazioni e con la quarta dose booster, invece, i più fragili possono essere protetti".

Migliora nettamente la situazione anche per i ricoveri pediatrici per Covid. Nella rilevazione della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) del 10 maggio nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete si osserva, infatti, una riduzione dei pazienti Covid pari al 26,5%. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza dei ricoverati ovvero il 50% dei pazienti (il 23% ha tra 0 e 6 mesi); tra 5 e 11 anni il 34% dei ricoverati mentre il 16% ha tra 12 e 18 anni.

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