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Decalogo Fiaso per ridurre del 12% caro bolletta in sanità

(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Dieci buone pratiche da adottare per consentire una riduzione del consumo di energia nelle Asl e negli ospedali pubblici, attutendo in parte i rincari di luce e gas: dalla nomina dell'energy manager al coinvolgimento diretto dei dipendenti nell'adozione di comportamenti responsabili, come lo spegnimento delle apparecchiature al termine dell'utilizzo o l'attivazione del risparmio energetico in fase di standby. Lo prevede il vademecum messo a punto dalla Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), per ridurre fino al 12% circa i consumi energetici che gravano anche sul sistema ospedaliero.
    Il Servizio Sanitario Nazionale destina alla spesa per l'energia 1,4 miliardi di euro, di cui 786 milioni per l'energia elettrica e 616 milioni per il riscaldamento, e si stima che nel 2022 si verificherà un incremento della bolletta energetica pari al 30%, equivalente a circa 500 milioni di euro. Un aumento che graverà sensibilmente sui bilanci delle Aziende sanitarie pubbliche, con effetti sul conto economico e sugli investimenti.
    I servizi ospedalieri richiedono, infatti, una grande quantità di energia, non solo per il riscaldamento e al raffreddamento degli ambienti, ma anche per sterilizzazione e disinfezione, l'utilizzo degli apparecchi di radiodiagnostica, tac e pet, o per i macchinari nelle sale operatorie e nelle terapie intensive.
    "Anche in un ospedale dove macchinari e sale operatorie devono essere attivi 24 ore su 24, - dichiara Giovanni Migliore, presidente Fiaso - è possibile ottenere un risparmio energetico significativo: applicando interventi e azioni a basso costo e regolando gli impianti esistenti è possibile ridurre i consumi fra il 10 e il 12%; grazie ai comportamenti virtuosi adottati dai dipendenti abbiamo calcolato che si possono raggiungere percentuali di diminuzione dei consumi dal 6 all'8%". (ANSA).
   

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