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Fiaso, 13mila operatori sanitari positivi ma ospedali reggono

 Gli operatori sanitari attualmente positivi al Covid sono circa 13mila. È quanto emerge dall'analisi della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). Ciò "sta creando qualche problema per le assenze in corsia - afferma all'ANSA il presidente Giovanni Migliore - ma al momento non registriamo chiusura di reparti o sospensione di servizi". Secondo una prima stima dell'Ordine, sarebbero il 3-4% i medici e odontoiatri non ancora vaccinati, pari a circa 20mila, e sono in corso gli accertamenti per le sospensioni. Gli infermieri positivi, rileva invece la Fnopi, sono a oggi 7160 e 6000 i non vaccinati sospesi dal lavoro - Quasi 48.000 assunzioni. Sono tanti i nuovi professionisti che, a seguito dell'approvazione della legge di Bilancio, potranno entrare a far parte del Sistema sanitario nazionale a tempo indeterminato. La Manovra economica approvata dal Parlamento introduce, afferma la Federazione aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), la possibilità di stabilizzare il personale assunto nel corso dell'emergenza Covid. "Arriva una boccata di ossigeno e una iniezione di energia nelle Aziende sanitarie e ospedaliere - commenta il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore -. Finalmente si torna a investire nella sanità pubblica e soprattutto nelle risorse umane". 

Quasi 48mila assunzioni. Sono tanti i nuovi professionisti che, a seguito dell'approvazione della legge di Bilancio, potranno entrare a far parte del Sistema sanitario nazionale a tempo indeterminato. La manovra approvata dal Parlamento introduce, afferma la Federazione aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), la possibilità di stabilizzare il personale assunto nel corso dell'emergenza Covid. "Arriva una boccata di ossigeno e una iniezione di energia nelle Aziende sanitarie e ospedaliere - commenta il Presidente di Fiaso, Giovanni Migliore -. Finalmente si torna a investire nella sanità pubblica e soprattutto nelle risorse umane".

L'articolo 92, infatti, spiega Fiaso, prevede che, "al fine di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali anche per il recupero delle liste d'attesa e di consentire la valorizzazione della professionalità acquisita dal personale che ha prestato servizio anche durante l'emergenza da Covid19", gli enti del Servizio sanitario nazionale possono assumere a tempo indeterminato, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale, il personale del ruolo sanitario e gli operatori socio-sanitari che abbiano maturato al 30 giugno 2022 alle dipendenze di un ente del Servizio sanitario nazionale almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022. Le stime effettuate dall'ufficio studi di Fiaso sono di 47.994 professionisti interessati alla stabilizzazione. In particolare il provvedimento potrebbe riguardare 8.438 medici, 22.507 infermieri e 17.049 operatori sociosanitari e altro personale sanitario (tra cui tecnici di laboratorio, assistenti sanitari, biologi). "Le risorse umane - rileva Migliore - rappresentano le basi non solo per gestire il presente con la quarta ondata pandemica in corso, ma anche e soprattutto su cui costruire il futuro del servizio sanitario nazionale e le gambe per poter correre con idee e progetti". Fiaso, afferma, "aveva già ad ottobre avanzato la proposta di assunzione dei precari reclutati per affrontare l'emergenza Covid e diventati subito preziosi nel lavoro quotidiano in ospedali, laboratori, hub e uffici prevenzione: siamo soddisfatti del recepimento del nostro emendamento da parte del Governo e dell'intero Parlamento che hanno dimostrato di avere a cuore il Ssn. Potremo valorizzare il patrimonio di esperienza accumulato in quasi due anni dai professionisti e colmare le carenze di organico dopo anni di restrizioni della spesa, programmare e investire in modo efficiente ed efficace le risorse assegnate alla formazione e sviluppare le progettualità del PNRR". "Non tutti gli operatori e non tutte le figure professionali impegnate nell'emergenza, però, rientrano nelle procedure di stabilizzazioni: come aziende sanitarie e ospedaliere - ha concluso - ci impegniamo a garantire, secondo il piano dei fabbisogni e dei tetti di spesa, percorsi di assunzione attraverso concorsi pubblici"

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