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Manifesto rilancia impegno di Istituzioni nella Lotta a Hiv

Messo in secondo piano dalla Pandemia Covid, scaduto nel 2019 e attuato solo in parte, il Piano nazionale Aids va aggiornato e realizzato in modo omogeneo sul territorio, superando il divario esistente tra le regioni. Questo l'appello che arriva dal primo Manifesto per un rinnovato impegno nella lotta all'Hiv, siglato oggi nel corso dell'evento "L'Hiv 40 anni dopo", promosso dalle istituzioni e supportato dalla comunità scientifica, dai pazienti e da amministratori.
La pandemia da Hiv sembra essere stata nascosta dall'ombra del Covid-19, come mostra il calo di oltre il 50% dei test effettuati e i ritardi nell'accesso ai servizi sanitari per visite e consulti durante l'emergenza coronavirus. Sottoscritto da un gruppo di parlamentari trasversale a diverse forze politiche, il Manifesto chiede un'azione congiunta e sinergica di tutte le 'anime della Salute', a partire dalle Istituzioni, chiamate a lavorare insieme nell'ottica di rilanciare la lotta alla 'pandemia dimenticata'. L'obiettivo è quello di mettere in campo strumenti e modelli organizzativi in linea coi tempi, puntando ad eliminare le limitazioni che impediscono un efficace contrasto alla diffusione del virus e un'adeguata qualità di vita dei pazienti, ancora penalizzati da atteggiamenti discriminatori.
"Come azienda farmaceutica impegnata da oltre 30 anni nell'area dell'Hiv – afferma Valentino Confalone, amministratore delegato di Gilead Sciences Italia – non esauriamo il nostro impegno nella ricerca di terapie sempre più efficaci, ma collaboriamo anche con istituzioni pubbliche e private, associazioni di pazienti e comunità scientifica. Per questo, accogliamo con entusiasmo la firma di questo Manifesto, che riteniamo potrà costituire un importante passo avanti".

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