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Giornata prematuri, il Gemelli in viola e progetto latte

(ANSA) - ROMA, 17 NOV - Per la giornata mondiale della prematurità che si celebra oggi 17 novembre, il Policlinico Gemelli di Roma si illumina di viola e lancia il progetto della Banca del Latte Umano Donato, 'Blud', grazie al latte materno donato da altre madri, che potrebbe arrivare già il prossimo anno. Viene inoltre inaugurata nei locali della Uoc di Neonatologia una mostra fotografica permanente.
    "Il concetto di banca del latte donato - spiega Giovanni Vento, Direttore della Uoc di Neonatologia, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e Professore associato di Pediatria, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma - è che il latte donato da una madre, può essere raccolto in una speciale 'banca', per essere poi somministrato on demand al figlio di un'altra donna. Obiettivo della nostra banca del latte umano donato sarà quello di offrire la miglior cura possibile ai piccoli nati pretermine al Gemelli". A supportare Blud e altri progetti è Genitin Onlus, l'Associazione dei Genitori per la Terapia Intensiva Neonatale. Per i bimbi prematuri, viene sottolineato, il latte rappresenta un vero e proprio supporto terapeutico. Nell'ambito della Giornata la presentazione del libro "Erba di Roma" di Alberto Bosis e Paolo Bisetti con finale musicale con le note del pianista Antoine Ruiz, uno dei "baby-guerrieri" nato pretermine proprio al Gemelli di Roma.
    Nel mondo nascono ogni anno circa 15 milioni di prematuri; in Italia circa 30 mila (l'8% di tutte le nascite). Al Gemelli i prematuri - si legge in una nota - rappresentano circa il 13% di tutti i nati, essendo un centro di riferimento per le gravidanze a rischio e lo scorso anno, in piena pandemia, i piccoli prematuri, assistiti sono stati circa 500, di cui 100 nati prima della trentesima settimana, con un peso di meno di un chilo e mezzo.
    Per questi bimbi il Gemelli è impegnato anche nella ricerca e conta di arruolare 600 grandi prematuri per proseguire lo studio IN-REC-SUR-E il cui obiettivo è quello di individuare la via di somministrazione più efficace del surfattante, una sostanza tensioattiva che serve a mantenere espansi i polmoni, evitandone il collasso. In campo anche il progetto BORN, per la somministrazione di trasfusioni di sangue da cordone ombelicale e COMETA, finalizzato alla prevenzione delle infezioni ospedaliere neonatali. (ANSA).
   

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