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Nuovo monoclonale contro virus sinciziale, ok Ue nel 2023

Dovrebbe ricevere il via libera in Europa nel 2023 il primo anticorpo monoclonale di nuova generazione in grado di proteggere tutti i neonati dal virus respiratorio sinciziale, attraverso una profilassi in grado di abbattere drasticamente il rischio di ricovero. A spiegare all'ANSA il funzionamento e i risultati di questa terapia preventiva è Mario Merlo, general manager di Sanofi Pasteur, a margine della premiazione di #PerchéSì, l'iniziativa volta a promuovere le vaccinazioni dimenticate.

Il virus respiratorio sinciziale è un patogeno molto diffuso nei mesi freddi e che può essere molto pericoloso per i neonati e i bambini piccoli, nei quali può portare un alto rischio di ricovero per insufficienza respiratoria e disidratazione.

Inoltre, le ospedalizzazioni per questo virus riguardano, nel 93% dei casi, bimbi senza particolari fattori di rischio, come la prematurità. Il recente decesso di due neonati in Italia e la storia su Instagram pubblicata da Fedez e Chiara Ferragni dopo il ricovero della figlia, ha portato all'attenzione un problema nei confronti del quale i pediatri hanno lanciato l'allarmi, soprattutto in vista del prossimo inverno.

"Nello studio di fase 2, l'anticorpo monoclonale - sottolinea Merlo - ha mostrato una protezione del 78% dal rischio di ospedalizzazione, in base ai risultati pubblicati sulla rivista scientifica New England Journal of medicine (NEJM). Si è appena concluso lo studio di fase 3, condotto su circa 3.000 neonati, che ha confrontato il farmaco con placebo e ha confermato i risultati. I dati saranno sottoposti all'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) nel 2023. Se tutto va bene, per il 2024 potrebbe essere autorizzato e disponibile in Italia". Esiste oggi in Italia un monoclonale somministrabile in 5 dosi solo ai nati molto prematuri. "Il nuovo anticorpo - spiega Francesca Trippi, direttore medico Sanofi Pasteur) - oltre a essere monodose, è stato studiato su tutta la popolazione pediatrica sotto i 12 mesi di vita, perché si è visto che ricoveri per virus sinciziale riguardano in larga parte anche bimbi sani, senza fattori di rischio".
   

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