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Giù casi e pochi test. Ema, 2 dosi proteggono da Delta

Continuano a diminuire i nuovi casi di Covid-19 in Italia, da 15 settimane consecutive. Una buona notizia che tuttavia si accompagna ad una criticità, poichè è diminuita progressivamente anche l'attività di testing e ciò determina una sottostima dei contagi. A richiamare l'attenzione sulla centralità dei test e del tracciamento dei casi in questa fase calante della pandemia è la Fondazione Gimbe, insieme al sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, mentre la macchina della campagna vaccinale procede ed il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo rassicura che si sta già programmando una eventuale terza dose. "Stiamo pensando a una eventuale terza dose, con il ministero della Salute - conferma Figliuolo - abbiamo già fatto delle opzioni di acquisto, quindi le dosi ci saranno ma sarà la scienza a dirci se e dopo quanto tempo deve essere inoculato il richiamo. Siamo pronti - ha aggiunto - ci stiamo attrezzando, ma la nuova filosofia è quella di andare sui medici di medicina generale, sulle farmacie e chiaramente sui nosocomi che rimarranno attrezzati anche per le vaccinazioni, per uscire, invece, dalle logiche dei grandi hub". Meno casi dunque, ma anche l'attività di testing, avverte Gimbe nell'ultimo monitoraggio, è calata di oltre il 60% da inizio maggio a oggi, il che "sottostima il numero dei nuovi casi e documenta l'insufficiente tracciamento dei contatti". Eppure, sottolinea Sileri, proprio "tracciamento e vaccini sono le armi per contrastare la diffusione della variante Delta".

In particolare, nella settimana 23-29 giugno 2021, rispetto alla precedente, Gimbe rileva una diminuzione del 26,9% di nuovi casi (5.306 rispetto a 7.262) e una stabilizzazione dei decessi (220 rispetto a 221). Dati confermati anche nel bollettino giornaliero del ministero della Salute: sono 882 i positivi al test nelle ultime 24 ore (ieri erano però stati 776) e sono invece 21 le vittime. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 188.474 e il tasso di positività è 0,46%. Calano nelle 24 ore anche i ricoverati in terapia intensiva (-18) e nei reparti ordinarti (-61). Un caso a parte è rappresentato dalla Regione Marche: nell'ultima giornata si è registrata un'impennata di casi positivi, arrivati a 46, legata ad un cluster di 16 persone, contagiate durante una festa in uno stabilimento balenare di San Benedetto del Tronto. Allo stesso tempo, però, sono ancora troppi gli over-60 non vaccinati e dunque a rischio: ad oggi, 2.384.966 persone di questa fascia di età (13,3%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino e 4.648.515 (26%) sono in attesa di completare il ciclo. Sono dunque oltre 7 milioni gli ultrasessantenni parzialmente o totalmente esposti a rischio di malattia grave che non hanno adeguata copertura contro la variante Delta. Ed infatti, solo il ciclo vaccinale completo garantisce la protezione da questa mutazione, temibile per la sua maggiore contagiosità.

"I nostri dati mostrano che due dosi dei quattro vaccini approvati proteggono contro la variante Delta, questi dati sono rassicuranti - ha spiegato Marco Cavaleri dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) -. E' importante continuare la vaccinazione con particolare attenzione alle persone più vulnerabili e gli anziani". Cavaleri ha inoltre rilevato che attualmente l'Ema non è in grado di fornire una raccomandazione definitiva sull'uso di diversi vaccini anti-Covid per le due dosi del ciclo, ma "i dati preliminari di studi in Spagna e Germania mostrano una buona risposta immunitaria della vaccinazione eterologa e nessun problema di sicurezza". E sono attesi entro fine anno i primi pareri dell'Ema sui 5 trattamenti selezionati dalla Commissione Ue nell'ambito della strategia terapeutica anti Covid. Intanto, la tabella di marcia della campagna vaccinale in Italia è confermata. A luglio, ha assicurato Figliuolo, "manterremo la quota delle 500 mila dosi al giorno. A luglio avremo le stesse dosi di vaccini Rna di giugno". Il problema, ha avvertito, è però legato alle "agende che molte Regioni hanno programmato prima che uscissero le nuove prescrizioni del Cts che portano Astrazeneca ad essere usato solo per le seconde dosi per gli over 60".

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