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Vaccini: Giacca, tempo scaduto per produrne uno in Italia

(ANSA) - TRIESTE, 14 GIU - "Quello della produzione di un vaccino contro Covid è un problema che si estende oltre l'Italia: nessun paese europeo è stato capace finora di produrre un vaccino". E visto che "In molte situazioni, quello che conta non è soltanto fare la cosa giusta ma anche farla in tempo utile", "non abbiamo particolarmente brillato finora. Un primo esempio viene dalla gestione del vaccino di Reithera". Lo scrive il genetista Mauro Giacca, del King's College di Londra, in un articolo pubblicato oggi dal quotidiano Il Piccolo.
    Giacca spiega che non si tratta di "incapacità tecnica o scientifica", ma di "scelte industriali precedenti alla pandemia", ricordando che "il vaccino della Pfizer è stato sviluppato a Mainz, in Germania, da BioNTech, ma è prodotto dal gigante farmaceutico americano. Quello della Johnson & Johnson, americana anch' essa, è basato su un adenovirus sviluppato dalla Janssen, con sede a Beerse in Belgio. Il vaccino di Oxford prodotto da AstraZeneca è basato su una piattaforma di adenovirus ideato dalla vecchia Irbm di Pomezia, vicino a Roma.
    In tutti questi casi, la debolezza industriale dell'Europa e la forza e lungimiranza dei big pharma extraeuropei che avevano visto lungo nel campo dei vaccini hanno di fatto spostato produzione, commercializzazione e profitto fuori dal continente".
    Dunque, "ben venga l'idea di sviluppare nuovi vaccini negli stati europei, e quindi ben venga l'idea di avere un ReiThera italiano. Ma questo doveva essere sviluppato in fretta e furia", mentre ora "sembra fuori tempo massimo per almeno due motivi: è diventato difficile sperimentare un vaccino in Italia dal punto di vista etico e perché, 12 mesi dopo le prime sperimentazioni, è abbastanza chiaro che il futuro dei vaccini è quello della tecnologia dell'mRNA". (ANSA).
   

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