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Le città in 'giallo' ripartono, riaprono bar e ristoranti

A sei mesi di distanza dall'ultima volta, si torna a cenare fuori, anche se solo ed esclusivamente all'aperto. E si potrà ricominciare a viaggiare liberamente tra regioni gialle per qualsiasi motivo, turismo compreso: era vietato da prima di Natale. 

Nella Capitale quasi 9 ristoranti e bar su 10 oggi hanno riaperto al pubblico oggi. La stima arriva dal presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma, Claudio Pica, che spiega: "a Roma e nel Lazio circa l'88% di bar e ristoranti sono aperti e si dovrebbe arrivare al 95 per cento nel weekend - spiega Pica - c'è un discreto flusso di clienti sia in centro che in periferia".

ROMA - Lieve incremento delle corse mattutine della metro a Roma nel primo giorno delle aperture. Situazione tranquilla anche per i bus in strada che sono circa 1500 ai quali si aggiungono 120 bus privati, un affiancamento pensato anche per l'apertura delle scuole che però non hanno inciso particolarmente sul traffico visto che molti istituti superiori sono ancora al 50%. Il traffico di bus e auto dunque non si è intensificato anche per la permanenza di molti impiegati in smart working.

MILANO - Riparte Milano nel primo giorno di ritorno al 'giallo', almeno dal punto di vista degli spostamenti automobilistici. Da ben prima delle 7, infatti, nelle circonvallazioni e sugli assi viari che portano verso il centro si è registrato "un traffico sostenuto - conferma la Polizia Locale - con un deciso aumento del volume rispetto ai giorni precedenti". Nel lunedì che vede le prime riaperture di locali pubblici e di attività chiuse da tempo, il capoluogo lombardo, complice forse anche i timori sulla capienza dei mezzi pubblici espressi da più parti nei giorni precedenti, torna a spostarsi in auto. Con Area B disattivata ma Area C attiva, e con le linee gialle e blu relative al parcheggio ancora liberamente occupabili. Sembra reggere il sistema dei mezzi pubblici, con tram, bus e metropolitane con tante persone a bordo ma senza particolari criticità. In alcuni nodi di interscambio ci sono state chiusure di tornelli di pochi minuti per permettere alle persone in attesa in banchina di defluire. Nelle metropolitane un annuncio sonoro ha invitato i cittadini che possono viaggiare dopo le 9:30 per permettere agli studenti, che alle superiori oggi potranno andare a scuola in presenza fino al 70%, di spostarsi senza assembramenti. "Per ora il sistema è al limite ma funziona e regge - ha spiegato in mattinata l'assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli, che ha monitorato la situazione a Cadorna -, abbiamo avuto un po' di blocchi ai tornelli nelle stazioni di interscambio e abbiamo qualche linea critica in superficie su cui stiamo spostando autobus. Il sistema al momento sta reggendo, stamattina c'è stato movimento molto presto, vuol dire che i cittadini hanno anticipato gli spostamenti". I mezzi pubblici di superficie e le metropolitane "sono state potenziate al massimo - ha concluso l'assessore - e per gli studenti ci sono 120 navette dedicate con bus turistici".

FIRENZE - Non si segnalano in mattinata problemi di traffico a Firenze nel primo giorno di zona gialla che vede anche il rientro a scuola di molti ragazzi. E' quanto ha segnalato la polizia municipale, secondo cui il traffico scorre regolare. Anche il sistema dei mezzi pubblici, con tramvia e bus, vede diverse persone a bordo ma nessuna particolare criticità.

PIEMONTE - Torna in zona gialla il Piemonte, ad eccezione della provincia di Cuneo, che deve attendere fino a giovedì 29 aprile, in modo da completare il periodo di permanenza in arancione di 14 giorni previsto dalle indicazioni nazionali. In tutte le altre provincie, da questa mattina ci si può muovere liberamente, senza bisogno di autocertificazione. Riaprono bar e ristoranti, anche se per ora solo all'aperto, con il maltempo di oggi che non aiuta. Si torna a scuola al 70% alle superiori, al posto del 60% chiesto dalle Regioni, e riparte la cultura, con i musei, i cinema e i teatri che riaprono i battenti. Torna insomma la vita sociale, con appelli alla prudenza dopo la folla del weekend per le strade e nei parchi.

CAMPANIA - L'ingresso della Campania in zona gialla non ha portato cambiamenti nella vita scolastica degli studenti delle scuole superiori di Napoli. Sebbene il dl Covid preveda in zona gialla che la didattica in presenza debba essere tra il 70 e il 100 per cento degli studenti, in città sono molti gli istituti che hanno deciso di mantenere la didattica in presenza solo al 50 per cento avvalendosi di tale possibilità fornita dall'ultima ordinanza in materia di scuola della Regione Campania. Tra i ragazzi c'è un po' di delusione, soprattutto tra chi tra meno di due mesi dovrà affrontare l'esame di maturità. "Fare lezione tutti i giorni in presenza per questo scorcio d'anno - dice uno studente - credo che ci avrebbe aiutato in vista dell'esame, sarebbe importante confrontarsi con i docenti su alcuni temi, magari approfondire meglio alcuni argomenti visto anche che l'esame sarà solo orale. Tutto questo in dad non è possibile". Ma accanto a chi avrebbe voluto un cambio di passo anche nella scuola, nel giorno in cui anche le attività commerciali e di ristorazione ripartono, c'è anche chi ritiene che si può finire l'anno in Dad. "Ormai un mese non ci cambia nulla - sottolinea uno studente del terzo anno - le scuole hanno effettivamente problemi di spazio, in classe siamo tanti e mantenere le distanze è impossibile. Spero che a settembre sia tutto diverso: che tanti siano stati vaccinati e che chi ha le competenze utilizzi questi mesi per affrontare davvero il tema dei trasporti perché l'anno prossimo non vogliamo nemmeno un giorno in Dad".

PERUGIA - Prima giornata da zona gialla dopo tre mesi di rosso e arancione a Perugia. Il centro storico del capoluogo umbro si è svegliato con un nuovo colpo d'occhio. Non più tavoli ammassati chiusi a catena e ombrelloni chiusi per bar e ristoranti. I loro spazi esterni hanno infatti iniziato a rivivere con l'arrivo dei primi clienti dopo il cambio delle disposizione in vigore come misure anti-Covid. I bar fin dalle prime ore della mattina sono tornati così a servire all'aperto, dopo il posizionamento dei tavoli alla dovuta distanza. A seguire ristoratori e camerieri per dare gli ultimi ritocchi a tavolini e "dehor" prima del pranzo. Complici anche le condizioni meteo incerte l'affluenza è stata ordinata, con i clienti che quasi "spaesati" hanno ripreso le vecchie abitudini di un caffè o cappuccino da poter gustare finalmente seduti. Qualche attività, ristoranti soprattutto, sono ancora alla finestra viste le serrande, pur se poche, ancora chiuse. 

ANCONA - Poca gente in centro e seduta nei dehors e nessun assembramento. Complice la giornata nuvolosa e una leggera pioggia, parte fiacca la zona gialla ad Ancona. Le Marche, in arancione dal 6 aprile scorso, sono una delle regioni tornate in giallo da oggi. Nel capoluogo regionale, dopo la giornata di sole di ieri nella quale in molti si sono riversati nella zona del Passetto, al viale della Vittoria e nella baia per una passeggiata, oggi poco movimento in città e scarso flusso di persone nei locali molti dei quali attrezzati con gazebo, ombrelloni e tavolini per accogliere i clienti all'aperto. Nelle vie del centro, sguarnite di passanti, qualche stand di bancarelle e i vigili urbani al lavoro per controllare il rispetto delle attenuate, ma ancora presenti, restrizioni anti-Covid.

VENETO - "Oggi è una giornata storica, dalla responsabilità in capo alle istituzioni oggi ognuno porta in capo a se stesso una responsabilità individuale", ha detto il presidente del veneto Luca Zaia, intervenendo a 'Start' su SkyTg24. "Questa libertà di movimento - ha ribadito Zaia - non dev'essere un liberi tutti. Oggi abbiamo un trend in discesa, ma nessuno ha la sfera della verità in mano, ricadere in una recrudescenza sarebbe un punto di non ritorno", ha aggiunto. "Ai cittadini bisogna dire di fare attenzione, non è finita, sperando che la novità della variante indiana non sia così preoccupante", ha detto ancora Zaia.

LIGURIA - "Purtroppo si ricomincia con una giornata di brutto tempo in diverse zone della Liguria e questo significherà una ripartenza a metà per tanti baristi e ristoratori, che possono servire i loro clienti solo all'esterno", ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. "Capisco il rammarico e la frustrazione ed è per questo che avevamo chiesto al Governo non solo di posticipare il coprifuoco ma anche di consentire le consumazioni all'interno dei locali, proprio come avveniva prima in zona gialla. - commenta Toti - Ci batteremo ancora per questo, ve lo prometto".

ABRUZZO - L'Abruzzo, dopo due mesi e mezzo, si risveglia in zona gialla. Da oggi la regione inizia gradualmente a ripartire. Tra le novità principali, la possibilità per i ristoranti di aprire a pranzo e a cena, ma esclusivamente con tavoli all'aperto. Resta comunque in vigore il coprifuoco dalle 22. L'Abruzzo era in zona arancione dallo scorso 14 febbraio, anche se in questi mesi gran parte della regione è stata in zona rossa per effetto di ordinanze regionali. Solo a Pescara, ad esempio, le maggiori restrizioni sono andate avanti per 40 giorni. Non mancano territori che per ripartire dovranno attendere ancora. Undici, infatti, i comuni in zona rossa: sette nell'Aquilano e quattro nel Teramano.

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