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Cuore, si agisce sul sistema nervoso per regolare il ritmo

(ANSA) - ROMA, 26 APR - Nuova tecnica chirurgica del Fatebenefratelli-Isola Tiberina con il Policlinico Umberto I per una soluzione più rapida ed efficace nel trattamento delle aritmie ventricolari, le più pericolose e temute. Gli interventi chirurgici ablativi non sono infatti sempre risolutivi e l'insorgenza ripetuta di episodi aritmici aumenta il rischio di mortalità.
    Grazie alla tecnica alternativa portata avanti dal Servizio di aritmologia del Fatebenefratell con le UOC di Chirurgia Toracica e di Anestesia (Centro Trapianti) dell'Umberti I oggi è possibile agire efficacemente per via chirurgica su questa complessa problematica del cuore con una piccola incisione ed una esecuzione rapida. I dati fin qui raccolti con una media di più di un anno di osservazione hanno mostrato una drastica riduzione delle aritmie.
    I risultati di uno studio pilota sono stati pubblicati sulla rivista Journals of the American College of Cardiology: Clinical Electrophysiology (JACC EP)" e i dati saranno presentati ai congressi EHRA (European Heart Rhythm Association) e HRS (Heart Rhythm Society) a Boston (USA).
    "Si tratta di un intervento di denervazione cardiaca (simpaticotomia modificata) - spiega il primo autore dello studio, Filippo Maria Cauti, Aritmologo al Fatebenefratelli.
    "L'approccio mini-invasivo non va a toccare direttamente il cuore, ma, attraverso una piccola incisione sotto l'ascella, tramite una telecamera ed un piccolo strumento chirurgico agisce sul sistema nervoso simpatico denervando e quindi "silenziando" le afferenze nervose responsabili dell'innesco delle aritmie cardiache".

L’intervento viene eseguito presso le sale operatorie della Chirurgia Toracica del Policlinico Umberto I. Si tratta di una procedura effettuata in anestesia generale; si accede alla catena del sistema nervoso simpatico attraverso il cavo pleurico con un’unica incisione millimetrica sottoascellare. Attraverso una telecamera si guida l’ingresso di un uncino a radiofrequenza che "denerva" le stazioni del sistema nervoso simpatico. Una volta terminata la procedura da un lato si passa al controlaterale. La grande innovazione, oltre all’accesso singolo (toracoscopia uniportale) è la scelta di non eseguire la rimozione della pleura (che renderebbe l’intervento più lungo e indaginoso) e del ganglio stellato (la prima stazione della catena simpatica toracica, la cui lesione potrebbe determinare la cosiddetta Sindrome di Horner – discesa della palpebra omolaterale). Queste modifiche rendono l’intervento molto più rapido (in media sette minuti per lato nell'esperienza del team chirurgico) e sicuro. Al termine della procedura il paziente viene trasferito presso la Terapia Intensiva Trapianti d’Organo del Policlinico Umberto I, diretta dal Prof Francesco Pugliese, dove in genere viene monitorizzato per una notte, e successivamente trasferito in reparto per una rapida dimissione.

(ANSA).
   

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