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Teledentistry, l'era Covid ci insegna a comunicare con il digitale

Le misure di contenimento del contagio da Covid-19, a partire dal lockdown dello scorso Marzo 2020, hanno limitato l’accesso ai servizi sanitari differibili, riducendo il contatto diretto medico - paziente (se non in casi di estrema urgenza), in tutte le discipline sanitarie.

In questo scenario, anche i professionisti odontoiatri hanno sospeso le cure ordinarie dei pazienti, limitando la loro attività alla gestione delle emergenze, con l’obiettivo di ridurre al minimo il rischio di contagio tra pazienti e operatori.

Secondo l’American Dental Association (ADA), l’impossibilità per i pazienti di essere visitati e di comunicare direttamente con i professionisti a causa della pandemia, ha indotto 1 dentista su 4 ad avvalersi tempestivamente dell’utilizzo delle moderne tecnologie per effettuare a distanza attività di screening e diagnosi, controlli, consulti specialistici, e avviare progetti di terapia, prevenzione e promozione della salute orale.

Attraverso videochiamate, messaggi, fotografie e piattaforme on-line di videocomunicazione, che consentono lo scambio di informazioni in tempo reale, gli specialisti hanno potuto monitorare a distanza le condizioni di salute dei loro pazienti ed affrontare eventuali problemi riferiti dagli stessi, oltre che valutare l’andamento delle terapie in corso, mostrare l’utilizzo di particolari presidi di igiene orale e prescrivere terapie farmacologiche in caso di necessità.

La Teledentistry, figlia della “Telesalute” e della “Telemedicina”, fu utilizzata per la prima volta nel 1994 da un gruppo di soldati americani, con l’obiettivo di ridurre le ineguaglianze e consentire l’accesso alle cure odontoiatriche agli abitanti di aree rurali e alle persone impossibilitate a recarsi dal dentista, che potevano così ottenere consulti specialistici in minor tempo e con meno costi.

Oggi, dato l’incremento globale dei contagi da Covid-19, l’utilizzo della Teledentistry appare un’innovazione efficace per supportare, nell’immediato, i pazienti a distanza riducendo il più possibile il rischio di contagio, ma anche, per il futuro, per ridurre al minimo le visite odontoiatriche “meno necessarie” e limitare gli spostamenti dei pazienti.

A supporto delll’utilizzo della Teledentistry durante la pandemia, vi è anche un recente studio scientifico che tramite Google Trends, strumento che raccoglie i dati delle maggiori ricerche degli utenti sul web, ha registrato da Gennaio 2020 ad Agosto 2020, un significativo aumento nella ricerca delle parole “mal di denti” e “dentista” durante il lockdown in diversi paesi del mondo tra cui l’Italia. I dati emersi hanno messo in risalto la previsione di maggiori esigenze di cure dentali nel periodo post-pandemico e la necessità di potenziare l’utilizzo della Teledentistry per promuovere la prevenzione e la cura della salute orale.

La crescita di problemi dentali durante la pandemia è stata infatti del 20% e ha riguardato prevalentemente la presenza di carie avanzate, ascessi ed infezioni parodontali.

Fortunatamente grazie alla teledentistry, durante la pandemia è stato possibile monitorare a distanza anche i pazienti ortodontici che necessitano di controlli frequenti dei movimenti dentari in corso, nonché i pazienti parodontali, abituati a seguire un assiduo programma di mantenimento in studio.

Di questi pazienti, tra il 76% e il 97% ha giudicato soddisfacente l’esperienza della teledentistry durante il lockdown.

E per il futuro?

Il successo nell’utilizzo della tecnologia a supporto dei professionisti della salute orale, rivela le enormi potenzialità di questo strumento anche nella prospettiva del periodo post-pandemico, garantendo a tutti l’opportunità di accedere a cure specialistiche ed individualizzate. L’adozione della teledentistry nella routine delle attività odontoiatriche consentirebbe non soltanto l’intercettazione a distanza di problemi o patologie da sottoporre a specifici interventi di cura, ma soprattutto di svolgere un’ampia attività di PREVENZIONE delle malattie.

Soprattutto nella prevenzione delle malattie Parodontali, la comunicazione digitale può essere un’opportunità per supportare continuamente il paziente nell’adozione di stili di vita sani, nell’acquisizione di nuove abitudini di igiene orale e nel rinforzare l’alleanza terapeutica con il professionista, comportamenti questi, indispensabili per mantenere in salute denti e gengive nel tempo.

Tutto ciò assume ancora maggior valore alla luce di uno studio appena pubblicato, e rilanciato dalla Società Italiana di Prodontologia e Implantologia, sulle possibili correlazioni tra Parodontite e complicanze gravi della malattia da Covid-19. La possibilità di monitorare a distanza e consigliare sui corretti presidi dell’igiene orale i pazienti positivi al Covid, posti in isolamento domiciliare potrebbe costituire un’arma importante per aiutare a prevenire l’insorgenza di complicanze più gravi della malattia da Covid-19.

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