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Autismo, da Iss linee guida su trattamenti farmacologici

Formulare diagnosi accurate, riconoscere i casi e indirizzarli al trattamento, indicare terapie personalizzate, creare una rete di sostegno e assistenza, favorire l'interazione tra medico, paziente e familiari, rendere omogenea tra le regioni la qualità delle cure: questi i punti chiave delle nuove Linee Guida sul disturbo dello spettro autistico redatte e pubblicate dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) sul suo sito.

Il gruppo di esperti ha elaborato quattro raccomandazioni sugli interventi farmacologici, a cui ne seguiranno presto altre sulla diagnosi e gli interventi comportamentali. L'obiettivo è quello di supportare i professionisti sanitari nella definizione del percorso diagnostico-terapeutico più appropriato, condividendo tale scelta con i pazienti e i loro familiari.

L'Iss ha predisposto anche l'avvio di una sorveglianza farmacologica nazionale finalizzata a monitorare la prescrizione, l'utilizzo e gli esiti dei trattamenti farmacologici con particolare riguardo alle possibili reazioni avverse.

Tra le indicazioni presenti nel documento, c'è quella di non usare gli psicolostimolanti e l'atomoxetina, nè stabilizzanti dell'umore in bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico. Gli esperti suggeriscono anche di non usare i farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Ssri) e della noradrenalina (Snri) nei bambini e adolescenti (si tratta di farmaci usati di solito per il trattamento della depressione ndr), ma invece di usare i D2 bloccanti (che sono degli antipsicotici ndr). (ANSA).
   

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