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Covid: donne più ligie a regole, si mettono meno in pericolo

(ANSA) - ROMA, 19 OTT - Le donne sono più ligie nel rispetto delle indicazioni per proteggersi dal coronavirus, e questo potrebbe essere uno dei motivi della minore vulnerabilità e mortalità che hanno sperimentato, rispetto agli uomini, nella fase iniziale dell'epidemia. Lo evidenzia una ricerca italiana, dell'Universita' Bocconi, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences. In particolare, secondo Vincenzo Galasso, uno degli autori, un messaggio che potrebbe derivare dai risultati della ricerca per i decisori politici è il bisogno, a fronte di nuova normalità fatta di mobilità ridotta, mascherine e altri cambiamenti comportamentali, di "progettare una comunicazione differenziata per genere se vogliono aumentare l'aderenza alle misure degli uomini". Gli studiosi hanno osservato differenze di genere sia negli atteggiamenti che nei comportamenti attraverso un sondaggio in due riprese (marzo e aprile 2020), su 21.649 intervistati in Australia, Austria, Francia, Germania, Italia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Usa, parte del progetto internazionale REPEAT (REpresentations, PErceptions and ATtitudes on Covid-19). È emerso che nel mondo le donne sono più propense degli uomini a considerare il Covid-19 un problema di salute grave (59% contro il 48,7% a marzo e 39,6% contro il 33% ad aprile) a concordare con le politiche di contrasto della pandemia, comprese le limitazioni alla mobilità e il distanziamento fisico (54,1 contro 47,7 in un indice da 1 a 100 a marzo e 42,6 contro 37,4 ad aprile) e anche a seguire le indicazioni per proteggersi(88,1% contro 83,2% di marzo e 77,6% contro 71,8% di aprile)."La differenza più forte tra uomini e donne -evidenzia Paola Profeta, altra autrice dello studio- riguarda il tossire nell'incavo del gomito, l'unico comportamento che serve solo a proteggere gli altri". Le differenze di genere sono minori tra i più giovani e aumentano con l'avanzare dell'età. Diminuiscono tra persone con un reddito più alto e sono minori tra le coppie sposate, che vivono insieme, e tra coloro che sono più direttamente esposti alla pandemia. La quota di coloro che rispettano le regole diminuisce nel tempo, ma il divario di genere persiste. (ANSA).
   

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