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Scompenso cardiaco, terapia farmacologica arma principale

Lo scompenso cardiaco progredisce anche in assenza di sintomi evidenti di peggioramento. La terapia farmacologica rappresenta l'arma principale per rallentare l'evoluzione della malattia, aumentare la sopravvivenza, ridurre i ricoveri ospedalieri e ridurre i sintomi per migliorare la qualità di vita del paziente. Le altre opzioni di trattamento vanno dalle modifiche dello stile di vita, all'impianto di dispositivi cardiaci. È quanto evidenziato in occasione della campagna "Il cuore non può aspettare". Sul fronte delle modifiche dello stile di vita, è molto importante smettere di fumare, praticare esercizio fisico regolare e limitare lo stress. È importante seguire un'alimentazione sana, povera di sale e di grassi. L'esercizio fisico è parte integrante del trattamento del paziente scompensato ma va prescritto (durata e intensità) dal cardiologo. È possibile che prima di raccomandare un programma di esercizio fisico, il medico prescriva al paziente l'esecuzione di una prova da sforzo su tapis roulant o su cyclette, per valutare il grado di resistenza del cuore del paziente. Un'attività fisica moderata aiuta ad 'allenare' il cuore e a rafforzarlo e può portare al miglioramento dei sintomi dello scompenso cardiaco, a ridurre stress o depressione, ad aumentare la sensazione di energia.
Dal punto di vista della terapia farmacologica, ad esempio Novartis oltre al trattamento per lo scompenso cardiaco sacubitril/valsartan, possiede una pipeline in crescita di molecole potenzialmente first-in-class (prime della loro categoria) per le malattie cardiovascolari, metaboliche e renali.

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