Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Farmaco diabete aumenta sopravvivenza diabetici con Covid

(ANSA) - ROMA, 29 SET - In caso di Covid un farmaco attualmente in uso per abbassare la glicemia (la Sitagliptina) riduce la gravità e aumenta la sopravvivenza dei diabetici ricoverati per infezione da SARS-CoV-2: infatti i pazienti in cura con sitagliptina oltre con insulina hanno avuto una mortalità per Covid del 18%, contro il 37% dei diabetici in cura solo con insulina.
    Lo rivela uno studio condotto la scorsa primavera durante la prima ondata di COVID in 7 ospedali italiani da Paolo Fiorina, dell'Università di Milano e del Boston Children's Hospital. Lo studio, che ha avuto il sostegno, tra gli altri, della Sezione Lombarda della Società di Italiana di Diabetologia (SID), ha arruolato 338 pazienti diabetici con polmonite da Covid di cui una parte trattati solo con insulina, gli altri anche con la sitagliptina.
    Presentato sulla rivista Diabetes Care, lo studio ha dato il via a un trial clinico che partirà presto in Europa (è attualmente in corso la fase di arruolamento dei pazienti) per vedere se dando il farmaco a un diabetico ricoverato per Covid, la sua prognosi migliora (il farmaco sarà confrontato con un placebo). Seguirà un altro studio clinico su pazienti covid non diabetici perché il meccanismo d'azione della sitagliptina fa pensare che il farmaco funzioni per tutti i pazienti Covid.
    La sitagliptina, infatti, è un inibitore dell'enzima DPP-4 che non solo controlla il rilascio di insulina ma aiuta anche l'ingresso del SARS-CoV-2 nelle cellule umane e quindi favorisce il processo infettivo. Inoltre la sitagliptina ha azione antinfiammatoria, inibisce la produzione della citochina IL-6, che ha un ruolo nella tempesta infiammatoria tipica della sindrome Covid. Infine anche il suo ruolo nel ridurre la glicemia aiuta contro il Covid. "Abbiamo deciso di provare la sitagliptina e raccogliere dati" - afferma Fiorina. "La mortalità per COVID-19 nei pazienti diabetici è alta - continua - e il farmaco è davvero sicuro, quindi non c'è ragione di non usarlo".
Nello studio condotto in primavera è emerso che la molecola oltre a ridurre il rischio di morte dei pazienti, riduce la probabilità di ricorrere alla ventilazione meccanica del 27%, riduce la probabilità di ricorrere alla terapia intensiva del 51%, riduce la gravità della sindrome Covid, migliora la prognosi dei pazienti.
La prospettiva è anche di una sperimentazione su pazienti Covid senza diabete, attualmente in corso di autorizzazione da parte delle autorità preposte.
"Si tratta di uno studio estremamente interessante - sottolinea in un commento all'ANSA Francesco Purrello, presidente SID - pubblicato su una delle maggiori riviste internazionali del settore proprio perché apre delle prospettive terapeutiche potenzialmente molto rilevanti nella terapia del paziente diabetico con Covid. Questi pazienti in tutte le casistiche mondiali soffrono di una peggiore prognosi - continua - hanno cioè spesso una malattia più grave, con mortalità più che raddoppiata rispetto ai non diabetici. Si capisce quindi l'importanza di trovare un rimedio a questo eccesso di rischio.
Il fatto che lo studio sia fatto interamente in Italia, sia stato finanziato anche con fondi della SID e coinvolga colleghi diabetologi lombardi, rappresenta per me ulteriore motivo di grande soddisfazione", conclude Purrello.
   

Caricamento commenti

Commenta la notizia