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Coronavirus: crescono le vittime, 33mila. In calo i contagi e le terapie

Meno 4 alla riapertura dei confini tra regioni e alla fine delle restrizioni alla mobilità in Italia e il 'fronte del no' continua a far sentire la sua voce, forte anche di dati che insistono nel rappresentare un caso Lombardia. Anche oggi il territorio di gran lunga più colpito dalla pandemia fa registrare il 53% dei nuovi contagiati e il 60% delle vittime, in una giornata in cui ben 11 regioni invece non segnalano deceduti. Il governo prosegue con il ministro Francesco Boccia il dialogo con i presidenti e non si prevedono cambi di linea, ma il governatore della Campania Vincenzo De Luca attacca: "Non si comprende il perchè di un'apertura generalizzata". Con lui sono schierate in particolare alcune Regioni del centro-sud e le isole Sicilia e Sardegna, destinatarie di ingenti flussi di turismo estivo. De Luca va anche oltre. "Si ha la sensazione che per l'ennesima volta si prendono decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi - afferma - ma sulla base di spinte e pressioni di varia natura".

Interessi economici, il peso 'politico' della Lombardia e dei suoi flussi turistici, par di capire. "Se la mia regione avesse ancora un livello di contagio elevato - dice De Luca - non esiterei a chiedere, per un dovere di responsabilità nazionale, una limitazione della mobilità per i miei concittadini". Livello di contagio che in Lombardia sta scendendo - oggi in calo i nuovi positivi -, ma non così velocemente. Ancora nelle ultime 24 ore si registrano 221 contagiati su 416 in totale in Italia e 67 vittime su 111. Una realtà sempre più lontana da gran parte del resto del Paese, con sei regioni a zero nuovi contagi nell'ultima rilevazione: Abruzzo, Umbria, Sardegna, Molise, Calabria e Basilicata. E lunedì in Lombardia saranno riaperte piscine e palestre, col rischio di nuovi contagi. Delle altre regioni del nord solo il Veneto con 10 vittime fa registrare oggi un dato sulle vittime a due cifre.

Nel dettaglio - secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile -, gli attualmente positivi sono 21.809 in Lombardia (-874), 5.290 in Piemonte (-368), 3.279 in Emilia-Romagna (-285), 1.612 in Veneto (-237), 1.166 in Toscana (-89), 781 in Liguria (-213), 3.055 nel Lazio (-108), 1.347 nelle Marche (-5), 981 in Campania (-5), 1.222 in Puglia (-61), 366 nella Provincia autonoma di Trento (-44), 999 in Sicilia (-138), 305 in Friuli Venezia Giulia (-18), 770 in Abruzzo (invariato, non comunicati dati odierni), 137 nella Provincia autonoma di Bolzano (-17), 31 in Umbria (+0), 186 in Sardegna (-4), 17 in Valle d'Aosta (-2), 151 in Calabria (-8), 156 in Molise (-6), 31 in Basilicata (-2). Quanto alle vittime, sono in Lombardia 16.079 (+67), Piemonte 3.858 (+7), Emilia-Romagna 4.107 (+5), Veneto 1.916 (+10), Toscana 1.037 (+6), Liguria 1.459 (+7), Lazio 728 (+7), Marche 987 (+1), Campania 411 (+0), Puglia 500 (+0), Provincia autonoma di Trento 462 (+0), Sicilia 273 (+1), Friuli Venezia Giulia 333 (+0), Abruzzo 404 (+0), Provincia autonoma di Bolzano 291 (+0), Umbria 76 (+0), Sardegna 130 (+0), Valle d'Aosta 143 (+0), Calabria 97 (+0), Molise 22 (+0), Basilicata 27 (+0). I tamponi per il coronavirus sono finora 3.824.621, in aumento di 69.342 rispetto a ieri. I casi testati sono finora 2.404.673.

Calano i nuovi positivi ma aumentano i decessi in Lombardia: sono 221 i casi in più (con l'indice rapporto con i tamponi giornalieri che passa dal 2.5% al 1.6%) per un totale di 88.758 casi in regione. Ieri c'erano stati 352 nuovi positivi con circa lo stesso numero di tamponi, oltre 14mila. I nuovi decessi sono 68 per un totale di 16.079 morti in regione mentre ieri erano stati 38. Calano sia i ricoverati in terapia intensiva (-1, 172) così come quelli negli altri reparti (-245, 3.307) che ieri erano invece aumentati (+82). Sono i dati resi noti da Regione Lombardia.
   

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