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Coronavirus: voce protetta con lo smart working, i consigli

La voce, specchio delle emozioni, mezzo con cui comunichiamo e biglietto da visita con cui ci presentiamo al mondo. Va curata e protetta: questo vale sempre, ma ancora di più in un momento in cui a causa dell'emergenza coronavirus non possiamo essere vicini fisicamente ma proprio parlando con gli altri, tramite le tecnologie a disposizione, possiamo sentirci meno lontani. Anche questo strumento così bello e potente può risentire infatti di un momento d stress come quello che stiamo vivendo. A ricordarlo, in occasione della giornata mondiale della voce che si celebra oggi, e' Tiziana Rossetto, presidente della Federazione Logopedisti Italiani (Fli). La Federazione ha elaborato alcuni consigli, ad opera del dottor Dario Strangis e messi a disposizione sui canali social e sul sito www.fli.it, dedicati a chi usa molto la voce per la propria professione e lavora in questo periodo in smart working, come gli insegnanti o i cantanti, ma che in realtà come attenzione valgono un po' per tutti. Prima cosa fra tutte da tenere a mente, evidenzia Rossetto, e' che "la voce è corpo", non è qualcosa di scisso. Per questo, per chi lavora da casa e utilizza molto la voce "e' importante alzarsi spesso, almeno una volta all'ora, e fare movimento o stretching. Anche ballare può essere un'opzione". "Il rilassamento- aggiunge la presidente Fli- è altrettanto importante. Un momento della giornata dedicato a meditazione, yoga, attività che consigliamo in particolare a persone ipercinetiche". Un capitolo a parte è l'umidificazione degli ambienti, perché un microclima troppo secco non aiuta, ma anche l'idratazione. "Si usa indicare-spiega Rossetto- un litro e mezzo d'acqua, ma noi ne consigliamo persino due al giorno. Nell'idratazione sono compresi acqua tisane, brodi vegetali, frutta. Chi usa la voce per lavoro consuma più liquidi degli altri e deve idratarsi di più". Altra questione è la postura, che va tenuta corretta. Infine, l'audio.
    Preferibili cuffie wireless e microfoni come quelli dei call center, così da non perdere l'audio muovendo il capo o dover rincorrere il microfono con il collo.

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